Speciale 109
L’isolamento termico e la sostenibilità dei materiali isolanti
Articolo di Daniela Petrone

La sostenibilità di un materiale isolante

Quando un materiale può definirsi sostenibile? Un materiale “naturale” è automaticamente sostenibile?
 
La prima grande difficoltà nel rispondere a queste domande è definire cosa si intende per “sostenibile” e quindi stabilire un criterio o una soglia di valori che consenta di valutare univocamente l’impatto che quel prodotto ha sull’ambiente.
 
I fattori che intervengono nella produzione di diverse tipologie di materiali pur appartenenti ad una stessa categoria sono molteplici e di diversa natura, spesso comparabili, a volte addirittura contrastanti, ecco perché risulta semplicistica e scorretta la diretta equazione “naturale = sostenibile”.
 
La questione si complica ulteriormente se si pensa che la valutazione della sostenibilità di un prodotto si riferisce al suo intero ciclo di vita, dalla materia prima alla dismissione del prodotto finito, ovvero “dalla culla alla tomba”, ove si riscontrano impatti ambientali differenti a seconda della fase considerata. 

La valutazione di sostenibilità di un prodotto non avviene in maniera scontata per la presenza di una o più caratteristiche “eco”, ma va sempre rapportata a tutti i fattori che interagiscono tra prodotto e ambiente durante il suo ciclo di vita.

 

Ciclo di vita di un prodotto: il metodo LCA

 
La valutazione del ciclo di vita, LCA (Life Cycle Assessment), è una procedura che permette di valutare i carichi ambientali associati ad un prodotto, processo o attività, individuando e quantificando i consumi di materia ed energia e le emissioni nell’ambiente.
 
La metodologia si basa su un approccio “integrale” secondo cui il prodotto è analizzato in ogni fase della sua vita, dall’estrazione e trasformazione delle materie prime, attraverso la produzione, il trasporto e l’utilizzo, fino al riciclo o alla dismissione e allo smaltimento. “Dalla culla alla tomba” è l’espressione più usata e rappresentativa dell’approccio LCA.
 
Uno studio LCA è un valido strumento di ricerca e sviluppo, in quanto consente all’azienda produttrice di un materiale di individuare le fasi in cui si concentrano maggiormente le criticità ambientali di quel processo, e quindi di capire in quale fase poter intervenire per migliorare ed economizzare la produzione.
 
Lo studio LCA di un materiale ha una funzione di supporto nei processi decisionali relativi a investimenti, sviluppo e confronto tra diversi prodotti, ma anche per quanto riguarda la pianificazione gestionale.

 

Etichette e dichiarazioni ambientali

 
Le etichette e le dichiarazioni ambientali di prodotto hanno lo scopo di comunicare al mercato le caratteristiche e le prestazioni ambientali del prodotto stesso, prodotto fornendo informazioni precise, affidabili e comparabili. Proprio la comparabilità tra prodotti analoghi orienta la scelta dell'acquirente e determina un miglioramento costante dei prodotti da un punto di vista ambientale.
 
La normativa internazionale ed europea utilizza i termini “etichetta” o “marchio” (label) e “dichiarazione” (declaration) per indicare gli strumenti volontari di politica ambientale a disposizione del produttore e del consumatore per, rispettivamente, comunicare e conoscere le prestazioni ambientali dei prodotti.
 
Da una parte, infatti, i produttori possono veicolare le informazioni sulle azioni ambientali intraprese nel ciclo di produzione del proprio prodotto e dimostrare la loro attenzione alle problematiche ambientali analizzando e descrivendo il prodotto dal punto di vista degli impatti ambientali; dall’altra i consumatori ricevono informazioni dettagliate riguardo le caratteristiche ambientali del prodotto stesso.
 
È la serie di norme ISO 14020 che definisce le linee guida e i principi per la definizione di etichette e dichiarazioni ambientali volontarie.