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Le rinnovabili creano sempre più occupazione: 3,3 milioni di nuovi posti di lavoro grazie all’industria eolica
L’analisi del Global Wind Energy Council dimostra il potenziale economico e sociale dell’industria eolica

La crescita dei prossimi anni dell’industria eolica porterà alla creazione di 3,3 milioni di nuovi posti di lavoro. È questo ciò che emerge dalla nuova analisi del Global Wind Energy Council (GWEC), l’associazione internazionale che rappresenta più di 1500 aziende, organizzazioni e istituzioni in più di 80 paesi al mondo che operano nel settore dell’energia eolica.
Un’analisi che si basa sugli studi a livello globale effettuati dall’IRENA, l’agenzia internazionale per le energie rinnovabili, sulla creazione di posti di lavoro generati dalla realizzazione di progetti eolici, sia onshore che offshore, nel 2017 e nel 2018, tenendo conto anche dei dati sulla crescita del mercato eolico elaborati da GWEC Market Intelligence, la sezione dell’associazione che fornisce approfondimenti e analisi basati sui dati sullo sviluppo dell'industria eolica globale.
I risultati ottenuti dimostrano che gli investimenti nelle rinnovabili spingeranno una ripresa economica che sia socialmente e ambientalmente responsabile, e che essa può contribuire a rafforzare i sistemi rendendoli più resilienti e aumentando l’occupazione.
Il settore eolico è in grande espansione: ad oggi a livello globale sono disponibili 751 GW di capacità installata e 1,2 milioni di persone ricoprono posizioni lavorative in questo campo; un sondaggio globale di GWEC Market Intelligence ha evidenziato che nel 2020 i lavoratori impegnati nel settore eolico erano 550000 in Cina, 260000 in Brasile, 115000 negli Stati Uniti e 63000 in India.
Secondo le previsioni di GWEC, l’industria eolica crescerà ancora nei prossimi cinque anni, con un aumento di capacità di 470 GW, arrivando a creare 3,3 milioni di nuovi posti di lavoro in tutto il mondo, che riguarderanno l’eolico onshore e offshore, in tutta la catena del valore del settore, quindi dalla pianificazione e lo sviluppo di progetti alla produzione, all’installazione, al funzionamento e alla manutenzione, fino alla disattivazione degli impianti, specialmente nei mercati ad alta crescita, come in Cina, Stati Uniti, India, Germania, Regno Unito, Brasile, Francia, Svezia, Spagna, Sud Africa e Taiwan.
Ben Backwell, CEO di GWEC, ha commentato: “L'industria eolica ha una solida esperienza nella creazione di posti di lavoro di alta qualità e a lungo termine e nel rilancio delle comunità attraverso una serie di opportunità industriali. Mentre il mondo continua a subire gli impatti economici della pandemia da COVID-19, i governi devono guardare al settore eolico come un'industria chiave per creare i posti di lavoro di cui hanno bisogno per rimettere in sesto le loro economie”.
Nonostante gli evidenti vantaggi economici, ambientali e sociali a cui porta l’uso dell’energia eolica e di tutte le altri fonti rinnovabili, tra i pacchetti di incentivi messi a disposizione degli stati per far fronte alla crisi globale che la pandemia da Covid-19 ha portato, sono presenti forme di sostegno per l’energia da combustibile fossile. Come dichiarato da Backwell, queste azioni sono incongruenti rispetto agli appelli fatti a favore della Building Back Better (BBB), la strategia elaborata dall’ONU per ridurre il rischio per persone, nazioni e comunità di trovarsi, in futuro, in situazioni disastrose. “Ogni dollaro speso in combustibili fossili invece che in energia pulita significa perdere potenziali posti di lavoro”, aggiunge infine il CEO di GWEC, sottolineando l’importanza e l’urgenza di adottare al più presto soluzioni sostenibili per far fronte alla crisi economica e climatica a cui stiamo andando inevitabilmente incontro.
Un’analisi che si basa sugli studi a livello globale effettuati dall’IRENA, l’agenzia internazionale per le energie rinnovabili, sulla creazione di posti di lavoro generati dalla realizzazione di progetti eolici, sia onshore che offshore, nel 2017 e nel 2018, tenendo conto anche dei dati sulla crescita del mercato eolico elaborati da GWEC Market Intelligence, la sezione dell’associazione che fornisce approfondimenti e analisi basati sui dati sullo sviluppo dell'industria eolica globale.
I risultati ottenuti dimostrano che gli investimenti nelle rinnovabili spingeranno una ripresa economica che sia socialmente e ambientalmente responsabile, e che essa può contribuire a rafforzare i sistemi rendendoli più resilienti e aumentando l’occupazione.
Il settore eolico è in grande espansione: ad oggi a livello globale sono disponibili 751 GW di capacità installata e 1,2 milioni di persone ricoprono posizioni lavorative in questo campo; un sondaggio globale di GWEC Market Intelligence ha evidenziato che nel 2020 i lavoratori impegnati nel settore eolico erano 550000 in Cina, 260000 in Brasile, 115000 negli Stati Uniti e 63000 in India.
Secondo le previsioni di GWEC, l’industria eolica crescerà ancora nei prossimi cinque anni, con un aumento di capacità di 470 GW, arrivando a creare 3,3 milioni di nuovi posti di lavoro in tutto il mondo, che riguarderanno l’eolico onshore e offshore, in tutta la catena del valore del settore, quindi dalla pianificazione e lo sviluppo di progetti alla produzione, all’installazione, al funzionamento e alla manutenzione, fino alla disattivazione degli impianti, specialmente nei mercati ad alta crescita, come in Cina, Stati Uniti, India, Germania, Regno Unito, Brasile, Francia, Svezia, Spagna, Sud Africa e Taiwan.
Ben Backwell, CEO di GWEC, ha commentato: “L'industria eolica ha una solida esperienza nella creazione di posti di lavoro di alta qualità e a lungo termine e nel rilancio delle comunità attraverso una serie di opportunità industriali. Mentre il mondo continua a subire gli impatti economici della pandemia da COVID-19, i governi devono guardare al settore eolico come un'industria chiave per creare i posti di lavoro di cui hanno bisogno per rimettere in sesto le loro economie”.
Nonostante gli evidenti vantaggi economici, ambientali e sociali a cui porta l’uso dell’energia eolica e di tutte le altri fonti rinnovabili, tra i pacchetti di incentivi messi a disposizione degli stati per far fronte alla crisi globale che la pandemia da Covid-19 ha portato, sono presenti forme di sostegno per l’energia da combustibile fossile. Come dichiarato da Backwell, queste azioni sono incongruenti rispetto agli appelli fatti a favore della Building Back Better (BBB), la strategia elaborata dall’ONU per ridurre il rischio per persone, nazioni e comunità di trovarsi, in futuro, in situazioni disastrose. “Ogni dollaro speso in combustibili fossili invece che in energia pulita significa perdere potenziali posti di lavoro”, aggiunge infine il CEO di GWEC, sottolineando l’importanza e l’urgenza di adottare al più presto soluzioni sostenibili per far fronte alla crisi economica e climatica a cui stiamo andando inevitabilmente incontro.