Speciale 135
L'efficientamento energetico degli edifici storici
Alcuni contenuti di questo speciale:
Intervista
a Rocco Bolgan
L’efficientamento energetico degli edifici storici deve prevedere soluzioni che tutelino il decoro architettonico delle facciate
L’efficientamento energetico è un obiettivo importante individuato sia da normative nazionali che sopranazionali, quale è il modo più corretto di approcciarsi ad un progetto di efficientamento di un edificio storico?
«Per un progetto di efficientamento energetico di un edificio storico è fondamentale appoggiarsi a un progettista in grado di valutare diversi fattori.
In primis, si dovranno valutare la classe energetica di partenza dell’edificio e la sua collocazione geografica, in quanto in base alle temperature estreme che si possono avere nei mesi estivi e invernali può variare di molto la scelta dell’impianto di climatizzazione da installare. In secondo luogo, oltre all’isolamento termico degli edifici, è importantissimo progettare con attenzione il corretto dimensionamento finale dell’impianto proposto, senza trascurare il decoro architettonico, e quindi evitando operazioni invasive e spesso non attuabili a livello legislativo.
Infine, il progetto dovrà tener presente se si tratta di un “aggiornamento” dell’impianto esistente o se si vuole effettuare una sostituzione completa.»
Quali sono gli incentivi previsti, dal punto di vista impiantistico, per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici storici e chi può usufruirne?
«Parlando di incentivi all’efficientamento e miglioramento energetico degli edifici storici, si fa riferimento alle detrazioni fiscali, previste in due fasce del valore del 50%, 65% e del conto termico, in caso di sostituzione dell’impianto tradizionale con uno in pompa di calore.
Sulla Gazzetta Ufficiale n.302 del 29.12.2017 è stata pubblicata Legge di Bilancio 2018 (L. n.205 del 27.12.2017) che integra e in parte modifica le condizioni di accesso ai benefici fiscali per l’efficienza energetica degli edifici, in relazione alle spese sostenute dal 1° Gennaio al 31 Dicembre 2018.
I beneficiari di tali incentivi, ad eccezione del conto termico di cui parlerò in seguito, sono sia i proprietari immobiliari, ma anche coloro che effettivamente sostengono le spese di riqualificazione energetica degli edifici o posseggono un diritto reale sulle unità immobiliari costituenti l’edificio. Chiaramente tali agevolazioni fiscali per il risparmio energetico sono rivolti esclusivamente agli edifici residenziali.
In merito al conto termico, come accennavo poco sopra, la situazione presenta alcune variazioni significative. Il conto termico incentiva gli interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di dimensioni contenute.
A differenza delle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico di cui sopra, il conto termico arriva fino ad un importo massimo 65% della spesa sostenuta per la sostituzione di impianti tradizionali con altri in pompa di calore. I destinatari di tale agevolazione sono anche gli edifici non residenziali, e i soggetti richiedenti possono essere sia privati che Pubbliche Amministrazioni. Per concludere, è importante sapere che il conto termico finanzia il 100% delle spese sostenute per il la diagnosi energetica e per il certificato di prestazione energetica per le PA e il 50% per i soggetti privati e le cooperative di abitanti o sociali.»
Come si differenziano le operazioni di ristrutturazione impiantistica di un edificio storico rispetto a quelle applicabili ad uno comune e, secondo lei, da cosa bisognerebbe partire nella progettazione di un percorso di efficientamento di un edificio storico?
«Innanzitutto è necessario sapere con precisione se esistono leggi o regolamenti che vincolano l’installazione di impianti di climatizzazione tradizionali. Come ben sappiamo, nei centri storici e in edifici di pregio architettonico spesso non è possibile fare fori sui muri, installare unità motocondensanti esterne o sui tetti o comunque a vista. Pertanto progettare un impianto di climatizzazione di tali realtà è sostanzialmente diverso dal progetto che si potrebbe attuare in situazioni normali, ed è proprio questo che rende Tekno Point un partner unico a cui fare affidamento se si cercano soluzioni efficienti per il primo caso.»
Quali sono le peculiarità di cui tenere conto nella scelta degli impianti da preferire in questo tipo di ristrutturazioni?
«Per un progetto di efficientamento energetico di un edificio storico è fondamentale appoggiarsi a un progettista in grado di valutare diversi fattori.
In primis, si dovranno valutare la classe energetica di partenza dell’edificio e la sua collocazione geografica, in quanto in base alle temperature estreme che si possono avere nei mesi estivi e invernali può variare di molto la scelta dell’impianto di climatizzazione da installare. In secondo luogo, oltre all’isolamento termico degli edifici, è importantissimo progettare con attenzione il corretto dimensionamento finale dell’impianto proposto, senza trascurare il decoro architettonico, e quindi evitando operazioni invasive e spesso non attuabili a livello legislativo.
Infine, il progetto dovrà tener presente se si tratta di un “aggiornamento” dell’impianto esistente o se si vuole effettuare una sostituzione completa.»
Quali sono gli incentivi previsti, dal punto di vista impiantistico, per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici storici e chi può usufruirne?
«Parlando di incentivi all’efficientamento e miglioramento energetico degli edifici storici, si fa riferimento alle detrazioni fiscali, previste in due fasce del valore del 50%, 65% e del conto termico, in caso di sostituzione dell’impianto tradizionale con uno in pompa di calore.
Sulla Gazzetta Ufficiale n.302 del 29.12.2017 è stata pubblicata Legge di Bilancio 2018 (L. n.205 del 27.12.2017) che integra e in parte modifica le condizioni di accesso ai benefici fiscali per l’efficienza energetica degli edifici, in relazione alle spese sostenute dal 1° Gennaio al 31 Dicembre 2018.
I beneficiari di tali incentivi, ad eccezione del conto termico di cui parlerò in seguito, sono sia i proprietari immobiliari, ma anche coloro che effettivamente sostengono le spese di riqualificazione energetica degli edifici o posseggono un diritto reale sulle unità immobiliari costituenti l’edificio. Chiaramente tali agevolazioni fiscali per il risparmio energetico sono rivolti esclusivamente agli edifici residenziali.
In merito al conto termico, come accennavo poco sopra, la situazione presenta alcune variazioni significative. Il conto termico incentiva gli interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di dimensioni contenute.
A differenza delle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico di cui sopra, il conto termico arriva fino ad un importo massimo 65% della spesa sostenuta per la sostituzione di impianti tradizionali con altri in pompa di calore. I destinatari di tale agevolazione sono anche gli edifici non residenziali, e i soggetti richiedenti possono essere sia privati che Pubbliche Amministrazioni. Per concludere, è importante sapere che il conto termico finanzia il 100% delle spese sostenute per il la diagnosi energetica e per il certificato di prestazione energetica per le PA e il 50% per i soggetti privati e le cooperative di abitanti o sociali.»
Come si differenziano le operazioni di ristrutturazione impiantistica di un edificio storico rispetto a quelle applicabili ad uno comune e, secondo lei, da cosa bisognerebbe partire nella progettazione di un percorso di efficientamento di un edificio storico?
«Innanzitutto è necessario sapere con precisione se esistono leggi o regolamenti che vincolano l’installazione di impianti di climatizzazione tradizionali. Come ben sappiamo, nei centri storici e in edifici di pregio architettonico spesso non è possibile fare fori sui muri, installare unità motocondensanti esterne o sui tetti o comunque a vista. Pertanto progettare un impianto di climatizzazione di tali realtà è sostanzialmente diverso dal progetto che si potrebbe attuare in situazioni normali, ed è proprio questo che rende Tekno Point un partner unico a cui fare affidamento se si cercano soluzioni efficienti per il primo caso.»
Quali sono le peculiarità di cui tenere conto nella scelta degli impianti da preferire in questo tipo di ristrutturazioni?
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