L’Italia rallenta la sua corsa verso le zero emissioni, ma entro il 2035 è possibile raggiungere il 100% di energie rinnovabili
Portare a zero le emissioni di CO2 sembra essere un obiettivo ancora lontano. Lo conferma il rapporto CCPI
L’Italia si colloca alla 29esima posizione a livello mondiale per emissioni ed energie rinnovabili, guadagnando solo una posizione rispetto al 2021.
Lo dimostra il rapporto redatto da Germanwatch, Can e NewsClimate Institute in collaborazione con Legamabiente dal titolo “Climate Change Performance Index”.
Le performance studiate nel rapporto hanno come riferimento gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e si basano sul trend delle emissioni, sullo sviluppo di rinnovabili, sull’efficienza energetica e sulla politica climatica.
“Zero emissioni”: per l’Italia l’obiettivo è ancora lontano
A pesare sul risultato italiano, lo conferma il rapporto, sono la situazione di stallo nella produzione di fonti rinnovabili, le elevate emissioni, ma anche la mancanza di politiche che siano effettivamente in grado di affrontare l’emergenza.
Quale timido segnale sembra, tuttavia, esserci. Secondo Climate Analytics, organizzazione no profit che analizza la situazione climatica mondiale, in Italia è possibile raggiungere almeno il 60% del mix energetico e fino a 90% del mix elettrico entro il 2030, per poi arrivare alla soglia del 2036 con un 100% di rinnovabili nel settore elettrico.
Ma qual è la situazione internazionale?
Europa e resto del mondo: le emissioni restano un problema
Il rapporto afferma che purtroppo le prime 3 posizioni nella classifica restano cavanti: nessuno tra gli stati presi in considerazione ha raggiunto le prestazioni necessarie per fronteggiare la crisi climatica.
Canada, Russia, Corea del Sud e Arabia Saudita sono gli stati peggiori in questo senso. L’Unione Europea ha guadagnato 3 posizioni dall’anno scorso, ma Ungheria e Polonia continuano ad essere due Stati europei con risultati molto bassi.
In fondo alla classifica anche Stati Uniti e Cina, rispettivamente alla 53esima e 52esima posizione. In particolare, la Cina perde 13 posizioni rispetto allo scorso anno. In questo caso la produzione di rinnovabili è elevata, ma allo stesso tempo le emissioni continuano a crescere per il forte ricorso al carbone. Gli Stati Uniti invece, guadagnano 3 posizioni rispetto all’edizione precedente, grazie anche alla nuova politica climatica ed energetica dell’Amministrazione Biden che, seppur timidamente, inizia a dare i tuoi frutti.
Nonostante uno scenario per certi versi preoccupante, l’espansione dell’energia rinnovabile continua ad espandersi a un livello elevato durante questa fase di ripresa economica dopo la pandemia da COVID-19.
Una speranza per il futuro, affinché venga raggiunto l’obiettivo delle zero emissioni entro il 2050.