Mercato del gas: qual è la situazione a un anno dall’invasione russa? Il nuovo comunicato IEA
I flussi del gasdotto russo verso l’Europa sono crollati dell’80%. Energie pulite aumentate di ¼ rispetto al 2022. Ma il mercato del gas resta incerto

È passato esattamente un anno da quando la Russia ha invaso l’Ucraina e l’Agenzia Internazionale per l’energia, in un nuovo comunicato, fa il punto della situazione in merito alla crisi energetica.
Prima di vedere nel dettaglio la situazione energetica mondiale, è importante sottolineare alcuni punti che l’Agenzia evidenzia nel comunicato:
- Non è vero che la Russia sta vincendo la battaglia energetica
- Non necessariamente crisi energetica significa anche crisi delle energie pulite. Al contrario, questa crisi energetica ha dato forte impulso alle fonti rinnovabili.
- I governi devono rispondere con politiche più forti per accelerare la transizione energetica.
Vediamo ora la situazione del mercato del gas, un anno dopo.
Mercato del gas: un anno dopo
I flussi del gasdotto russo verso l’Europa sono crollati dell’80%. Le economie più avanzate, anche a seguito delle sanzioni che hanno attuato nei confronti della Russia, rifiutano il gas russo, il quale viene esportato principalmente in economie in via di sviluppo a prezzi vantaggiosi. Tuttavia, i proventi per la Russia sono comunque diminuiti di circa il 40% dall’inizio dell’invasione.
Quello che però sta crescendo rapidamente sono le energie pulite, le quali sono aumentate di circa un quarto nel 2022. Gli investimenti in efficienza energetica sono aumentati e anche l’energia nucleare sta ritornando con forza.
Nonostante degli importanti progressi, però, l’Europa non è ancora salva. Il 2023 resta un anno incerto. Nel mercato del gas, la Cina, il Paese che lo importa maggiormente, si sta riaprendo all’economia internazionale dopo le restrizioni anti-Covid e in questo caso permane l’incertezza su come si evolverà la situazione.
Mercato del gas: la crisi non è finita ma abbiamo guadagnato tempo
L’incertezza generata dalla Cina porterà ad una concorrenza ferrata nel mercato del gas e questo renderà la situazione particolarmente difficile per gli importatori con meno potere d’acquisto, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.
L’IEA guardando all’anno corrente e al futuro prossimo trae delle conclusioni rilevanti:
- La Russia ha giocato la carta dell’energia e non ha vinto
- Le politiche del governo contano davvero, specialmente in tempi di crisi;
- Non siamo ancora usciti dalla crisi energetica ma abbiamo guadagnato tempo;
L’unica soluzione duratura sia all’attuale crisi energetica che alla crisi climatica risiede in una rapida transizione verso l’energia pulita.
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