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Atf 11.12.2015
Questo articolo ha più di 3 anni

Normativa FGas: ATF e Assofrigoristi presentano un documento al Ministero

Presentato al Ministero il documento congiunto di ATF e Assofrigoristi, per chiarire alcuni punti e proporre alcune modifiche in tema di normativa FGas.
Uno “Statement” di undici punti, presentato congiuntamente da ATF e Assofrigoristi, ha descritto problematiche e difficoltà legate al recepimento della normativa FGas comunitaria e nazionale.

Si è tenuto un incontro, lo scorso 26 Novembre, tra alcuni funzionari Ministeriali della Divisone Clima e Certificazione ambientale, assieme ad alcuni componenti di ATF, tra cui il Segretario Generale Marco Buoni, e di Assofrigoristi.

Durante l’incontro si è parlato del recepimento del Regolamento UE 517/2014, che comporterà l’aggiornamento e la modifica del DPR 43/2012, e delle indicazioni, presentate congiuntamente dalle due associazioni, per risolvere le diverse problematiche emerse.

Ecco, di seguito, gli undici punti presentati:

Incentivo al recupero e allo smaltimento dei refrigeranti fluorurati.

Non sono stati rilevati risultati concreti, ad oggi, in fatto di recupero, riuso, riciclo e rigenerazione dei refrigeranti, ma queste sono operazioni indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi dati dalla regolamentazione. Da non dimenticare, inoltre, che i refrigeranti HFC presto non saranno più reperibili sul mercato. Ecco perché le associazioni propongono che venga attribuito un contributo per la gestione dello smaltimento del rifiuto fluorurato immesso sul mercato.

Obbligatorietà del Registro di apparecchiatura.

Vista la presenza, nel nostro Paese, di milioni di piccoli impianti, le associazioni hanno avanzato la proposta di diminuire la soglia minima per l’inserimento nel registro apparecchiatura delle attuali 5 tonnellate equivalenti di CO2, per includere un numero maggiore di impianti.

Miglioramento della terminologia.

Si propone di adottare una linea più lineare e comprensibile per quanto riguarda la comprensione di alcuni termini, che potrebbe creare confusione e distorsione.

Difficoltà operative nella riconciliazione gas acquistati e gas movimentati/stoccati.

Si ritiene opportuno adottare un sistema di registrazione e tracciabilità coerente con le pratiche di mercato, unificando il conteggio in kg, senza discrepanze tra quantità espresse in bombole, kg equivalenti e tonnCO2eq.

Formazione: possibile conflitto d’interesse delle aziende produttrici che sono organismo di valutazione e rilasciano la certificazione.

Alcune di queste aziende generano conflitto d’interesse, evidenziato nella Regolamentazione europea. L’Italia, infatti, è l’unico paese che consente alle aziende produttrici l’accreditamento come ente di valutazione, e ciò può generare conflitto d’interesse nel rapporto cliente/fornitore, che insiste nel rapporto allievo/esaminatore.

Vendita di climatizzatori split solo a chi dimostra che venga installato da personale qualificato.

Il tecnico che installerà l’apparecchio deve essere in possesso della certificazione FGas, ma molto spesso questo non avviene. Ecco perché è stato preparato un modulo che richiede all’acquirente di inserire il numero della certificazione personale o dell’azienda della persona che si occuperà dell’installazione. Le associazioni hanno richiesto, inoltre, che venga predisposto un format scaricabile online.

Vendita di gas refrigerante ad aziende non certificate.

Viene richiesta una campagna informativa più intensa, a sfavore dei venditori non autorizzati.

Certificazioni refrigeranti naturali.

Si richiede l’introduzione del controllo per i tecnici, al momento del mantenimento annuale, in fatto di refrigeranti alternativi, se siano stati istruiti visti i diversi pericoli legati a questi nuovi refrigeranti.

Sanzioni e maggiori controlli.

È necessario attuare prima possibile quanto previsto dall’art.1 Reg. 517. Le associazioni hanno anche proposto di modulare la pena in base al tipo di refrigerante disperso, al suo GWP e alla quantità.

Deroga alla scadenza della Certificazione in caso di inattività.

Le associazioni hanno chiesto di prolungare la deroga in caso di rinnovo della certificazione da parte di persone disoccupate.

Adozione di linee comuni nell’ambito dei requisiti per la certificazione aziendale da parte degli enti certificatori.

È necessario precisare gli strumenti per i quali viene richiesta la taratura per il raggiungimento degli obiettivi auspicati. Viene anche richiesto che il regolamento di Accredia sulla certificazione venga semplificato e adottato universalmente, per quanto possibile.


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