Una nuova generazione di celle solari ibride per un’energia solare più sostenibile
Da una ricerca guidata dall’Università di Newcastle un passo avanti verso la produzione di massa di celle solari ibride

Un team internazionale di scienziati provenienti dall’Università Federico II di Napoli, dalla Uppsala University in Svezia e guidato dall’Università del Newcastle in Inghilterra, ha realizzato una ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Chem, che ha portato alla creazione di una nuova generazione di celle solari ibride, ottimizzando materiali e interfacce per le tecnologie delle energie rinnovabili e facendo un grande passo avanti verso la produzione di massa.
I ricercatori hanno individuato un nuovo processo usando materiali di coordinamento, che accelerano l’utilizzo di materiali a bassi costi e molto abbondanti sul pianeta; una novità che ha del potenziale, poiché potrebbe portare a una grande trasformazione del settore dell’energia rimpiazzando i pannelli solari con silicone.
Il team ha sviluppato complessi dimerici dinamici di rame impiegando leganti tetradentati (che legano 4 atomi): questi nuovi sistemi in rame offrono una nuova combinazione di trasporto di carica veloce in una reazione redox a due elettroni senza precedenti e, allo stesso tempo, inibiscono la ricombinazione del vettore dopo la disproporzione.
Questo sistema rappresenta una nuova generazione di mediatori redox efficienti per dispositivi molecolari, e può aiutare ad alimentare i dispositivi fotovoltaici minimizzando le perdite di tensione, con energie di riorganizzazione e tassi di ricombinazione relativamente bassi.
La dott.ssa Marina Freitag , co-responsabile dello studio dell'Università di Newcastle, ha dichiarato: “La maggior parte dei progressi verso l'obiettivo di utilizzare materiali a basso costo e abbondanti è derivata dal miglioramento dei materiali che assorbono la luce. I problemi di trasferimento di carica rimangono una barriera all'adozione diffusa di questa tecnologia solare, e questa è la sfida che la nostra ricerca affronta”.
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