Focus Dal mondo

16.11.2022

Italia sesto Paese al mondo che finanzia combustibili fossili con 2,8 miliardi di dollari l’anno. Francia e Germania prime per investimenti in energia pulita

OIL Change International pubblica lo studio sugli investimenti in combustili fossili ed energia rinnovabile dei Paesi del G20. Molti i passi ancora da compiere. Soprattutto per l’Italia

Lo studio condotto da OIL dal titolo: “At a crossroads: assessing G20 and MDB International energy finance ahed of stop funding fossils pledge deadline” mostra come nonostante alcuni investimenti nelle energie pulite, numerosi sono ancora i passi da compiere per arrivare ad una decarbonizzazione completa. Soprattutto per l’Italia.

Il rapporto tiene traccia dei flussi finanziari verso i combustibili fossili e l’energia pulita di istituzioni di sviluppo e finanziamento del G20.

 

Italia, sesto finanziatore mondiale di combustili fossili

Tra il 2019 e il 2021 l’Italia ha fornito 2,8 miliardi di dollari all’anno per finanziare i combustibili fossili e questo la posiziona al sesto posto nella classifica mondiale, davanti ad Arabia Saudita e Russia.

In totale l’Italia ha investito 3,2 miliardi di dollari per finanziare l’energia, ma solo il 3,5% dei finanziamenti, ovvero circa 112 milioni di dollari, è ricaduto sulle energie rinnovabili.

Questo dimostra che il nostro Paese è in ritardo nell’attuazione dell’impegno adottato durante la Cop26 di Glasgow nel novembre 2021 di porre fine al finanziamento di combustibili fossili per ridurre le emissioni e limitare gli effetti del cambiamento climatico.

In questo senso, nel contesto dei Paesi del G20, USA, Germania, Italia e Canada sono i quattro maggiori finanziatori di combustibili fossili, segno che c’è ancora molto da fare. Ma qual è la situazione internazionale?

 

Gli altri paesi e le politiche da attuare per eliminare il finanziamento di combustibili fossili

Lo studio dimostra che tra il 2019 e il 2021 i paesi del G20 hanno sostenuto spese per 56 miliardi di dollari all’anno per progetti di petrolio, gas e carbone. Le energie rinnovabili hanno conosciuto investimenti solo per 29 miliardi di dollari l’anno. Un divario importante e preoccupante che contrasta con l’Accordo di Parigi prolungando l’era dei combustibili fossili.

Nel contesto europeo, Francia e Germania hanno fornito il contributo più importante per l’energia pulita, fornendo dai 2,8 ai 2,2 miliardi di dollari l’anno.

Si tratta comunque di dati migliori rispetto al triennio 2016-2018, con un calo del 35% delle spese per combustibili fossili. Tuttavia, se tutti i paesi del G20 si impegnassero, probabilmente si raggiungerebbero gli 85 miliardi di dollari investiti in energia pulita all’anno.

Nonostante ciò, che un nuovo slancio per invertire questa tendenza. 34 Paesi del G20, infatti, hanno firmato un impegno congiunto nel 2021 per limitare il sostegno a petrolio e gas durante la COP 26.

Cosa fare dunque? Attuare politiche per porre fine a nuovi investimenti in combustibili fossili, impegnandosi in una diplomazia mirata a fornire la giusta priorità all’energia pulita sostenendo progetti per l’installazione di fonti rinnovabili.

Scarica il rapporto completo di OIL per tutti i dettagli!

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