PNIEC: la Commissione europea valuta solo 24 piani di aggiornamento. Bulgaria, Polonia e Austria in ritardo nell’adempimento degli obblighi
L’European Heat Pump Association ha condotto un’analisi dettagliata sulle misure previste relative alle pompe di calore nei progetti PNIEC
I Piani Nazionali Integrati per l’Energia e il Clima rappresentano una colonna portante della strategia energetica e climatica europea, delineando un percorso ambizioso per gli Stati membri verso il conseguimento degli obiettivi fissati dall’UE peer il 2030.
Nell’ultimo trimestre, l’European Heat Pump Association ha condotto un’analisi dettagliata sulle misure previste relative alle pompe di calore nei progetti PNIEC di molti Paesi europei, evidenziando una varietà di approcci e, in alcuni casi, una mancata aderenza agli standard richiesti dall’Unione.
Scadenze imminenti e sfide in vista: l’UE valuta i progressi nei PNIEC
Con l’approssimarsi della data limite di giugno 2024 per la presentazione degli aggiornamenti finali, l’attenzione si concentra sullo stato di avanzamento dei piani nazionali. A tal proposito, il progetto REDI4HEAT, finanziato dall’UE, ha organizzato un webinar il 27 marzo per fare il punto sulla situazione.
L’evento ha offerto un palco per vari esperti del settore per discutere le sfide e le opportunità legate all’attuazione dei PNIEC.
Federico Mascolo, coordinatore politico di Climate Action, ha aperto l’evento fornendo una panoramica generale che ha rivelato come, su 27 piani di aggiornamento, solamente 24 siano stati finora valutati dalla Commissione europea. Stati come Bulgaria, Polonia e Austria emergono per il loro ritardo nell’adempimento degli obblighi, con l’Austria che deve ancora presentare il proprio piano.
Mascolo ha enfatizzato come i PNIEC non siano soltanto una lista di obiettivi ma richiedano una pianificazione dettagliata per il loro raggiungimento, integrando altri strumenti di pianificazione e prevedendo tempistiche per l’eliminazione graduale dei combustibili fossili. Ha sottolineato l’urgenza di colmare le lacune esistenti.
Il ruolo dei PNIEC nel riscaldamento e raffreddamento rinnovabile
In seguito, Andrei-Nicon Andone di Bioenergy Europe ha condiviso un’analisi specifica sul settore del riscaldamento e del raffreddamento rinnovabile, evidenziando come alcuni Paesi, quali Lettonia, Croazia e Slovacchia, abbiano già raggiunto i loro obiettivi per il 2030.
Al contrario, altri Paesi non hanno ancora definito obiettivi specifici per questo settore o non hanno delineato una traiettoria chiara per il loro raggiungimento, sottolineando l’importanza di non limitarsi alla promozione delle tecnologie ma di includere anche l’efficienza energetica e le misure di conservazione.
Marek Tobiacelli, referente per l’Agenzia nazionale polacca per la conservazione dell’energia, ha poi discusso le potenzialità del teleriscaldamento e del teleraffreddamento, evidenziando come, nonostante le barriere finanziarie, ci siano esempi di successo che possono servire da guida.
Come ha affermato l’EHPA, questo insieme di interventi e analisi evidenzia la complessità e la diversità degli approcci nazionali verso l’energia sostenibile e il clima, sottolineando l’importanza di un impegno collettivo e coordinato per affrontare le sfide climatiche del nostro tempo.