Speciale 5
Riscaldamento a battiscopa: vantaggi, costi, applicazioni
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Principi di dimensionamento e installazione

Il dimensionamento di un impianto di riscaldamento a battiscopa radiante è una procedura sostanzialmente semplice.

Ecco un breve riassunto delle fasi che portano ad un corretto dimensionamento:

1. La prima cosa da fare è di calcolare il fabbisogno termico dell’edificio e in dettaglio dei singoli ambienti.
La procedura è normata da leggi sia nazionali (es. legge 10/1991) che regionali. Il fabbisogno termico legato a questo sistema, non deve essere sovradimensionato in quanto l’inerzia termica è molto bassa (poca presenza di acqua nel circuito)

2. Il secondo punto importante è definire la tipologia di fonte energetica che sarà utilizzata. L’utilizzo di una caldaia normale, a condensazione o di una pompa di calore, fa variare la temperatura di mandata dell’acqua nel sistema a battiscopa. Di seguito alcune temperature di riferimento:

  • Caldaia normale: temperatura di mandata consigliata 60°C
  • Caldaia a condensazione: temperatura di mandata consigliata 55°C
  • Pompa di calore: temperatura di mandata consigliata 40°C
  • Pannelli solari: temperatura di mandata consigliata 40°C

Nella scelta della sorgente energetiche e quindi della temperatura di mandata, è necessario sapere che la diminuzione di temperatura nell’acqua, crea una minor resa del sistema radiante e quindi la necessità di aumentare la lunghezza del battiscopa e dell’impianto. Ovviamente l’utilizzo di temperature inferiori consente di avere dei notevoli risparmi in termini di costi di esercizio. Una soluzione di compromesso è far lavorare la sorgente termica (qualunque sia) con una climatica.

3. Identificata la sorgente termica e quindi la temperatura dell’acqua di mandata e note le caratteristiche termiche del sistema si calcola la resa termica al metro lineare del battiscopa. Tutte le aziende produttrici forniscono in forma tabellare o in forma grafica, la caratteristica di potenza termica del sistema. Tale potenza è data con una temperatura ipotizzata dell’ambiente (solitamente 20°) e un delta T (differenza di temperatura tra mandata e ritorno dell’acqua di 10°C) fisso.Di seguito un esempio.

Resa termica del battiscopa radiante

4. Si ipotizzi di utilizzare una pompa di calore. In questo caso la temperatura di mandata sarà di es: 45°C. Si entra nel grafico con 45°C e si determina la potenza termica al metro lineare che in questo caso è di: 110 W/m lineare.

5. Noti fabbisogno termico della stanza es: 900W, si divide per la resa termica del battiscopa: 110 W/m e si determina quindi la lunghezza di battiscopa che serva nella stanza: 8,2 metri. Normalmente il battiscopa deve essere posizionato sulle pareti della stanza che danno verso l'esterno, al fine di creare una sensazione climatica di benessere.

6. Qualora i calcoli indicassero la necessità di maggior battiscopa, sarà necessario installare il battiscopa anche in alcune delle pareti interne; ciò accade solamente nelle ristrutturazioni o in presenza di grandi aperture vetrate o porte.

Alcune considerazioni tecniche molto importanti

1. Bilanciamento del sistema. In fase di start-up dell’impianto, così come per gli altri sistemi radianti, è fondamentale bilanciare i vari circuiti al fine di garantire una corretta alimentazione ad ogni stanza e di conseguenza il giusto afflusso di potenza termica.

2. Il sistema non si abbina ad altri con temperature di funzionamento differenti. Installare ad integrazione dei termosifoni, ad esempio, è una operazione sbagliata in quanto operano a temperature differenti.

3. Il sistema di riscaldamento a battiscopa radiante necessita di un sistema di regolazione modulante e non on/off.
I termostati installati in ogni ambiente pilotano attraverso le testine proporzionali l'apertura dei singoli circuiti e quindi il passaggio dell’acqua calda.

4. Nella progettazione precedente è stata considerata una temperatura media della stanza di 20°. Va sottolineato che ogni stanza deve avere una propria temperatura in funzione delle attività che vi si svolgono.
Un bagno è corretto che abbia una temperatura superiore alle camere da letto e così per altre stanze.
Stà alla sensibilità del progettista e all’esperienza adattare nel miglior modo l’impianto all’edificio e alle singole stanze.