Speciale 110
Nuove tecnologie per radiatori e sistemi radianti
Alcuni contenuti di questo speciale:
Articolo
di Ferruccio Tasinato
Radiante elettrico, la nuova frontiera dei sistemi radianti
Le economie di scala del sistema e il costante miglioramento dei manufatti complementari agli impianti radianti (collettori, condotte, connessioni, ecc) hanno consentito a questa particolare tecnologia di raggiungere livelli di eccellenza in tutta la filiera produttiva. Nel nostro paese è possibile individuare oggi dei distretti industriali sviluppatisi intorno alla tecnologia radiante. A fianco degli impianti “invisibili” spesso integrati nelle strutture edilizie, assume rilevanza il sistema delle apparecchiature che si materializzano e si integrano negli ambienti. Tra queste troviamo gli scaldasalviette, dal design e dalle tecnologie di assoluta avanguardia, e i dispositivi dedicati alla regolazione e al controllo (termostati, sonde, touch screen, ecc).
Una speciale attenzione dev’essere qui riservata agli impianti – di tipo radiante - alimentati dall’energia elettrica.
Quest’ultima, un tempo considerata inadatta ai sistemi di produzione del calore, appare oggi candidata ad assumere un ruolo di primo piano nel settore delle costruzioni e in alcune particolari segmentazioni del mercato ad alto valore aggiunto, affini al mondo delle costruzioni (unità prefabbricate, settore navale, camping, ecc).
L’energia elettrica è oggi disponibile in quantità via via crescenti e a costi contenuti. La “nuova” fonte energetica, infatti, risulta più conveniente di un tempo sia per l’abbattimento dei costi degli impianti fotovoltaici – talvolta sospinto, in alcuni paesi, dal sistema delle incentivazioni – sia per ragioni che coinvolgono la sfera delle tecnologie e delle economie costruttive.
Un impianto elettrico, inoltre, è poco invasivo, comporta spese di manutenzione non troppo onerose ed è caratterizzato da semplici dispositivi per la regolazione e il controllo dei flussi di energia (elettrica e termica).
La particolare congiuntura che si è creata intorno alla produzione dell’energia elettrica ha favorito la diffusione delle pompe di calore – impiegate per il riscaldamento dei fluidi termovettori nei sistemi idronici – e di impianti radianti “propriamente” elettrici.
Questi ultimi sono basati sull’effetto Joule, ovvero dalla considerazione che un conduttore elettrico attraversato dall’energia elettrica produce calore. Si tratta del medesimo effetto che riscontriamo nel ferro da stiro, studiato fin dalla metà dell’Ottocento dal noto fisico inglese James Joule a cui deve il nome.
Gli impianti radianti elettrici trovano oggi applicazione - negli edifici - sia nelle consuete grandi superfici (pavimenti, pareti e soffitti) interessate anche dagli impianti più tradizionali, sia in oggetti di dimensioni più contenute che costituiscono complementi di arredo. Nel primo caso la nuova tecnologia prevede di celare negli intonaci o nei collanti dei pavimenti sottili reti di conduttori – efficacemente isolati rispetto alle dispersioni elettromagnetiche – tali da generare il calore immediatamente a contatto con le superfici predisposte per l’irraggiamento.
Per quanto riguarda i complementi d’arredo oggi il mercato dispone di una serie di prodotti dal design accattivante che consentono l’inserimento dei radiatori negli ambienti più difficili. La gamma dei materiali con i quali è possibile realizzare un radiatore elettrico è molto estesa: vetro, metallo, pietra e persino legno costituiscono oggi i nuovi oggetti destinati al riscaldamento.
Il campo di applicazione di questi particolari impianti radianti non smette di sorprendere: in molti paesi, ad esempio, impianti speciali vengono disposti sotto al terreno di gioco dei campi da calcio per evitare le gelate invernali.
Per quanto riguarda l’architettura esiste poi una serie di situazioni congiunturali, che possiamo definire a “riscaldamento discontinuo”, che sembra costituire una sorta di paradigma dei casi specifici per le applicazioni radianti di nuova generazione. Tra questi appare opportuno segnalare: le residenze temporanee (case di vacanza, foresterie, ecc.), i luoghi occupati saltuariamente, gli edifici ubicati nei climi più temperati e nei paesi ad alta produzione di energia elettrica.
Una speciale attenzione dev’essere qui riservata agli impianti – di tipo radiante - alimentati dall’energia elettrica.
Quest’ultima, un tempo considerata inadatta ai sistemi di produzione del calore, appare oggi candidata ad assumere un ruolo di primo piano nel settore delle costruzioni e in alcune particolari segmentazioni del mercato ad alto valore aggiunto, affini al mondo delle costruzioni (unità prefabbricate, settore navale, camping, ecc).
L’energia elettrica è oggi disponibile in quantità via via crescenti e a costi contenuti. La “nuova” fonte energetica, infatti, risulta più conveniente di un tempo sia per l’abbattimento dei costi degli impianti fotovoltaici – talvolta sospinto, in alcuni paesi, dal sistema delle incentivazioni – sia per ragioni che coinvolgono la sfera delle tecnologie e delle economie costruttive.
Un impianto elettrico, inoltre, è poco invasivo, comporta spese di manutenzione non troppo onerose ed è caratterizzato da semplici dispositivi per la regolazione e il controllo dei flussi di energia (elettrica e termica).
La particolare congiuntura che si è creata intorno alla produzione dell’energia elettrica ha favorito la diffusione delle pompe di calore – impiegate per il riscaldamento dei fluidi termovettori nei sistemi idronici – e di impianti radianti “propriamente” elettrici.
Questi ultimi sono basati sull’effetto Joule, ovvero dalla considerazione che un conduttore elettrico attraversato dall’energia elettrica produce calore. Si tratta del medesimo effetto che riscontriamo nel ferro da stiro, studiato fin dalla metà dell’Ottocento dal noto fisico inglese James Joule a cui deve il nome.
Gli impianti radianti elettrici trovano oggi applicazione - negli edifici - sia nelle consuete grandi superfici (pavimenti, pareti e soffitti) interessate anche dagli impianti più tradizionali, sia in oggetti di dimensioni più contenute che costituiscono complementi di arredo. Nel primo caso la nuova tecnologia prevede di celare negli intonaci o nei collanti dei pavimenti sottili reti di conduttori – efficacemente isolati rispetto alle dispersioni elettromagnetiche – tali da generare il calore immediatamente a contatto con le superfici predisposte per l’irraggiamento.
Per quanto riguarda i complementi d’arredo oggi il mercato dispone di una serie di prodotti dal design accattivante che consentono l’inserimento dei radiatori negli ambienti più difficili. La gamma dei materiali con i quali è possibile realizzare un radiatore elettrico è molto estesa: vetro, metallo, pietra e persino legno costituiscono oggi i nuovi oggetti destinati al riscaldamento.
Il campo di applicazione di questi particolari impianti radianti non smette di sorprendere: in molti paesi, ad esempio, impianti speciali vengono disposti sotto al terreno di gioco dei campi da calcio per evitare le gelate invernali.
Per quanto riguarda l’architettura esiste poi una serie di situazioni congiunturali, che possiamo definire a “riscaldamento discontinuo”, che sembra costituire una sorta di paradigma dei casi specifici per le applicazioni radianti di nuova generazione. Tra questi appare opportuno segnalare: le residenze temporanee (case di vacanza, foresterie, ecc.), i luoghi occupati saltuariamente, gli edifici ubicati nei climi più temperati e nei paesi ad alta produzione di energia elettrica.
In questo Speciale
Efficienza energetica e contenimento dei consumi, verso un risparmio energetico sempre più consapevole
L'idea di contenimento energetico e di sostenibilità ambientale sono sempre più presenti n...