Focus Efficienza Energetica

11.09.2024

Il Rapporto di Mario Draghi: le strategie per la transizione energetica e la competitività dell’Europa

Nel documento, Draghi sottolinea con chiarezza non solo l’urgenza della transizione energetica, ma anche le azioni concrete necessarie per renderla effettiva e sostenibile nel lungo periodo

Fonte dell'immagine: WindEurope

 

Il 9 settembre, l’ex Governatore della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha presentato un rapporto di grande rilevanza sulla competitività dell’Europa, ponendo un accento particolare sulla cruciale tematica della transizione energetica.

Nel documento, Draghi sottolinea con chiarezza non solo l’urgenza di questa trasformazione, ma anche le azioni concrete necessarie per renderla effettiva e sostenibile nel lungo periodo.

Transizione energetica europea: attrarre maggiori investimenti e nuovi approcci alla pianificazione infrastrutturale

Nel 2012, Mario Draghi si era guadagnato il plauso internazionale per il suo impegno a fare “tutto il necessario” per salvaguardare l’euro in un momento di crisi economica. Oggi, in un nuovo rapporto traccia un percorso innovativo per rafforzare la competitività europea, concentradosi sul futuro energetico del continente.

Il quadro dipinto dal rapporto è ambizioso e completo: la transizione energetica richiede un cambiamento radicale in molteplici ambiti, che spaziano dalle reti infrastrutturali alla semplificazione dei permessi, dalla finanza alla tutela delle catene di fornitura, fino alla necessità di creare condizioni di parità e favorire l’innovazione. 

Nel dettaglio, per quanto riguarda le reti, Draghi evidenzia l’importanza di attrarre maggiori investimenti privati e propone un nuovo approccio alla pianificazione infrastrutturale. Viene anche suggerita l’istituzione di un quadro giuridico che regolamenti le reti transfrontaliere, con particolare attenzione alla regione del Mare del Nord, e l’introduzione di un coordinatore per facilitare gli investimenti. In questo contesto, viene sottolineata la necessità di rafforzare il programma europeo Connecting Europe Facility.

Sul tema dei permessi, il rapporto incoraggia una rapida implementazione delle nuove normative dell’UE, puntando alla digitalizzazione dei processi e sul potenziamento delle risorse locali attraverso formazione e finanziamenti. Draghi, in questo senso, suggerisce inoltre di applicare il principio del silenzio-assenso per velocizzare le decisioni bloccate.

Transizione energetica europea: necessario intensificare gli sforzi per aiutare le industrie ad alta intensità energetica

In termini di finanza, viene proposte l’estensione degli strumenti come i contratti per differenza (CfD) e i contratti di acquisto di energia a lungo termine (PPA) a due vie. Draghi spinge anche per la semplificazione dell’accesso ai fondi dell’UE attraverso un unico punto di ingresso e procedure più standardizzate. Viene anche evidenziata la necessità di maggior supporto sia per il capitale che per spese operative, insieme a strumenti dedicati alla crescita del capitale azionario.

Per quanto riguarda le catene di fornitura, il rapporto suggerisce di rafforzare quelle in cui l’Europa detiene già una leadership mondiale, come il settore dell’energia eolica. Draghi propone di intensificare gli sforzi per aiutare le industrie ad alta intensità energetica e ridurre le emissioni di carbonio e di colmare le lacune nelle competenze. 

Infine, nel campo dell’innovazione, Draghi suggerisce di collegare maggiormente la spesa per ricerca e innovazione alla politica industriale, dando priorità assoluta alla tecnologia pulita. Propone, inoltre, di destinare maggiori fondi dell’UE per lo sviluppo di processi produttivi avanzati, come l’automazione e la robotica applicati alla produzione di apparecchiature eoliche.

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