Focus Mercati

31.05.2021
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Ripartono i consumi ma crescono le emissioni: l’analisi ENEA del sistema energetico italiano nel 1° trimestre 2021

L’analisi trimestrale di ENEA evidenzia la crescita di consumi e emissioni e il ritardo su tecnologie low carbon e transizione energetica
L’analisi trimestrale sul sistema energetico italiano nel primo trimestre 2021 redatta da ENEA studia e monitoria il cosiddetto “trilemma energetico”, ossia le tre dimensioni della politica energetica: decarbonizzazione, sicurezza e costo dell’energia. I dati pubblicati evidenziano che in questo periodo è stata registrata una crescita di consumi energetici e di emissioni di CO2 con il peggioramento dell’indice della transizione energetica, in un paese che è ancora in ritardo su sviluppo e utilizzo delle tecnologie low carbon.

La domanda di energia in Italia è cresciuta dell’1,5% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente: dopo i cali senza precedenti registrati nel 2020 causati dall’arrivo della pandemia, il mondo ora sembra ripartire piano piano, grazie alla diffusione dei vaccini e agli interventi dei governi in aiuto a imprese e cittadini che stanno facendo ripartire le economie nazionali e mondiali.

In Italia i consumi energetici sono cresciuti in questo periodo sia per la ripartenza del settore industriale che per il clima invernale, che è stato particolarmente rigido nei primi due mesi dell’anno. Se da un lato la richiesta di energia elettrica nel primo trimestre 2021 è aumentata del 2,2% rispetto al 2020, dall’altro il calo dei consumi elettrici, se paragonato ai livelli pre-Covid, resta molto contenuto, con una differenza del -2% rispetto al 2019.

Per quanto riguarda le fonti di energia primaria, l’analisi dell’ENEA evidenzia un calo dei consumi di petrolio (-8%) mentre sono in aumento il gas naturale (+5%), le rinnovabili (+5%) , le importazioni nette di elettricità (+6%) e anche il carbone, seppur in maniera molto bassa rispetto ai valori pre-pandemia. La generazione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili è aumentata del 6% grazie all’idroelettrico e all’eolico, mentre scende leggermente la quota di produzione da solare fotovoltaico.

Nel primo trimestre 2021 si osserva un peggioramento dell’ISPRED, l’indice della transizione energetica che misura sicurezza, prezzi e decarbonizzazione, con una riduzione del -18% rispetto all’ultimo trimestre del 2020.

“Le cause del peggioramento congiunturale dell’ISPRED sono la ripresa dei consumi, l’innalzamento degli obiettivi europei per la salvaguardia del clima, ma anche i segnali di una ripresa delle emissioni di CO2 (+0,2% nel primo trimestre), spiega Francesco Gracceva, il ricercatore ENEA che coordina l’Analisi. “Un altro segnale negativo si registra sul fronte sicurezza, dove permangono la forte criticità nel settore della raffinazione e gli alti costi per la gestione in sicurezza del sistema elettrico. Sul lato prezzi, invece, si conferma la positiva riduzione della forbice fra l’Italia e il resto d’Europa per l’elettricità e per il gas naturale, sia all’ingrosso che al dettaglio”, spiega Gracceva.

La ripresa dei consumi è infatti un segnale di ripresa economica che però attualmente in Italia è sinonimo di rallentamento nella riduzione delle emissioni, una situazione che risente anche dell’innalzamento degli obiettivi europei per la diminuzione delle emissioni di CO2.

L’Italia è in ritardo anche nello sviluppo e nell’utilizzo delle tecnologie low carbon rispetto ad altri paesi, come Germania, Francia , Spagna,  Danimarca, Olanda, Austria, Svezia e Belgio; l’unico settore in cui il nostro paese sembra essere a buon punto è il solare termico, mentre è ancora indietro nel campo delle batterie e della mobilità elettrica, un settore in cui invece molti altri paesi europei sono già all’avanguardia.