Settore eolico in stallo in Europa: la burocrazia frena mentre la Germania accelera
L'Europa fatica a sviluppare nuovi parchi eolici a causa di iter autorizzativi complessi e lenti. La Germania, invece, ha velocizzato il processo adottando l’“interesse pubblico prevalente”, un modello che sta portando risultati concreti. Altri Paesi seguiranno il suo esempio?
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Secondo WindEurope, l’Unione Europea non sta procedendo con il ritmo necessario nello sviluppo di nuovi parchi eolici.
Il principale freno rimane la complessità delle autorizzazioni, un problema che i governi nazionali avrebbero dovuto affrontare con l’adozione delle nuove normative UE sulla semplificazione delle procedure, previste dalla Direttiva sulle energie rinnovabili.
Tuttavia, la maggior parte dei Paesi non ha ancora recepito correttamente queste disposizioni, portando la Commissione Europea ad avviare procedure di infrazione contro gli Stati inadempienti.
Settore eolico: l’esperienza tedesca che insegna
Tra le nazioni europee, la Germania si distingue per aver accelerato notevolmente il processo di autorizzazione. Nel 2025 prevede di approvare 15 GW di nuovi impianti eolici onshore, un volume 7 volte superiore rispetto a 5 anni fa.
Un ruolo chiave in questo risultato lo ha avuto l’inserimento del consetto di “interesse pubblico prevalente” (OPI) nella normativa aziendale, che ha ridotto il numero di ricorsi e reso le autorità più propense a concedere i permessi.
Mentre alcuni Stati si muovono nella giusta direzione, altri sembrano complicare ulteriormente il processo. La richiesta della Direttiva UE di identificare specifiche “aree di accelerazione” per le rinnovabili ha generato confusione: invece di semplificare la pianificazione, ha aumentato le restrizioni, riducendo la disponibilità di territori idonei all’eolico.
Inoltre, molte risorse pubbliche sono state impiegate per realizzare questa mappatura, sottraendo tempo e personale alla gestione delle autorizzazioni. In alcuni casi, i governi hanno persino individuato aree inadatte per l’eolico, prive di connessioni alla rete o di condizioni di vento favorevoli.
Settore eolico: il problema dell’applicazione dell’OPI
Oltre alla Germania, altri Paesi hanno adottato l’OPI nelle proprie leggi, ma con esiti differenti. In alcune nazioni, i tribunali non ne riconoscono l’efficacia, continuando a bloccare i permessi o annullare le autorizzazioni.
Per superare questo ostacolo, la Commissione UE potrebbe fornire linee guida più chiare e promuovere un dialogo tra esperti giuridici per uniformare l’applicazione del principio.
Parallelamente, resta ancora molto da fare per la creazione di sportelli unici per i permessi, un obbligo già previsti dal 2021. Entro novembre, in base alla nuova Direttiva sulle energie rinnovabili, tutti i processi autorizzativi dovranno essere completamente digitalizzati.
Questo rappresenta un’opportunità per rendere le procedure più snelle ed efficienti, senza la necessità di sviluppare nuove piattaforme da zero: strumenti come EasyPermits sono già disponibili e possono essere adottati rapidamente come il supporto di WindEurope e delle istituzioni nazionali.
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