Sistema con pompe di calore reversibili ad acqua di falda
L'ex Area Appiani, già sede delle storiche fornaci trevigiane, è destinata a diventare la “Cittadella delle Istituzioni”. Il progetto, in avanzata fase di realizzazione, prevede una serie di corpi di fabbrica aventi una destinazione d'uso di tipo misto: direzionale ad uso pubblico e privato, commerciale e residenziale, per una superficie complessiva edificata fuori terra circa pari ad 80.000 m2 ed interrata circa pari a 50.000 m2.
Dal punto di vista impiantistico è stata verificata la possibilità legislativa e tecnica dello sfruttamento dell'acqua di falda
quale serbatoio termico per le pompe di calore nell'intero arco dell'anno eliminando, di fatto, la necessità di realizzare centrali termiche e frigorifere convenzionali.
In definitiva si sono sviluppate delle indagini di tipo sperimentale simulando il comportamento dell'acquifero a seguito dell'emungimento e della reimmissione dell'acqua di falda utilizzata come elemento di scambio termico nelle centrali termofrigorifere; in tal modo è stato possibile verificare e confermare sia il mantenimento delle caratteristiche termiche e fisiche della falda, ai fini di evitare la possibilità di un decadimento del rendimento complessivo degli impianti, sia il rispetto dei parametri legislativi imposti per questo tipo di attività e volti a salvaguardare l'integrità degli acquiferi del sottosuolo e a garantire l'ecosostenibilità di tali soluzioni.
La centrale termofrigorifera degli edifici residenziali prevede un'architettura centralizzata con l'impiego di due gruppi frigoriferi della potenza unitaria di 500 kWf (estivi) e di 480 kWt (invernali). I gruppi sono dotati di scambiatori supplementari di recupero totale del calore di condensazione e di un sistema di regolazione che li mette in grado, utilizzando opportunamente l'acqua di falda come fonte termica a bassa temperatura oppure come fonte di raffreddamento, di produrre simultaneamente acqua calda e refrigerata necessaria all'alimentazione di tutti i terminali di impianto previsti.
Nel funzionamento invernale i gruppi utilizzano come sorgente termica per creare il carico frigorifero in funzione della richiesta di potenza termica al condensatore di recupero l'acqua di falda prelevata dal pozzo di emungimento e inviata poi più fredda nel secondo pozzo. Nel funzionamento estivo i gruppi utilizzano l'acqua di falda per lo smaltimento del calore di condensazione. Il prelievo di acqua di falda ed il conseguente consumo energetico saranno proporzionali al fabbisogno energetico delle utenze. I circuito idraulici di utenza e di smaltimento collegati alle macchine termofrigorifere sono separati da quello dell'acqua di falda da scambiatori di calore del tipo a piastre. E' previsto inoltre un sistema di filtrazione meccanica a ciclone dell'acqua di falda.
Architetto: Mario Botta
Committente: Treviso Maggiore S.r.l.
Prestazioni di Manens-Tifs s.p.a.: progetto preliminare, definitivo, esecutivo e direzione lavori impianti tecnologici (elettrici e termomeccanici)