Focus Efficienza Energetica
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Solare e idrogeno: la soluzione possibile per un futuro di decarbonizzazione globale
Energia economica, sempre disponibile e non inquinante: entro il 2050 il mondo potrebbe riuscire ad ottenerla sfruttando efficacemente solare e idrogeno

Come una rivoluzione globale, gli studiosi del settore ritengono che, nei prossimi anni, si svilupperanno le tecnologie e gli strumenti che permetteranno all’intera società di trarre enormi benefici dal connubio di solare e idrogeno. A studiare le dinamiche di mercati attuali e le prospettive per il futuro sono, in questo caso, gli esperti di SolarPower Europe, i quali ritengono che l’approfondimento delle tecnologie connesse alle rinnovabili si renda sempre più necessario perché queste fonti energetiche sostenibili arrivino a fornire, in futuro, buona parte dell’energia necessaria a livello globale, possibilmente contribuendo fino all’85% dell’energy mix.
È idea ormai diffusa nel mondo politico e scientifico che sia necessario studiare dei sistemi power-to-gas che permettano di essere complementari alle energie rinnovabili, offrendo la possibilità di immagazzinare l’energia sostenibile raccolta stagionalmente, così da poterla sfruttare in tutti i settori economici, anche quelli energivori, compresi quello industriale e del trasporto.
Sono molti i passi che le aziende del settore stanno facendo per progredire lungo questa direttrice. Lo scorso febbraio, ad esempio, Siemens e la DEWA (Dubai Electricity and Water Authority) hanno inaugurato la prima struttura su ampia scala che lavora grazie alla tecnologia solare+idrogeno. Questo progetto, che ha trovato spazio all’esterno del centro di Ricerca e Sviluppo del Mohammed bin Rashid Al Maktoum Solar Park di Dubai, sarà completato nel 2030 e sarà caratterizzato da un capacità di 5 GW, diventando così il più grande impianto solare al mondo.
L’integrazione tra solare e idrogeno sta progredendo con ottimo ritmo anche in Europa, dove, qualche giorno fa, l’utility ENGIE ha siglato un accordo multilaterale con Air Liquide e la DLVA (l’area urbana di Durance, Luberon e Verdon) per lo sviluppo congiunto di un progetto chiamato “HyGreen Provence”. Il progetto intende combinare la produzione di 1.300 GWh di elettricità da fonte solare nel sud della Francia in associazione con la produzione, mediante elettrolisi dell’acqua, di idrogeno rinnovabile su scala industriale.
Nonostante questi segnali positivi, sarà necessario affrontare con estrema cautela il tema di una futura “economia all’idrogeno”. Bisogna infatti tenere conto del fatto che non tutte le tipologie di idrogeno sono in linea con l’Accordo di Parigi: i gas sintetici prodotti da petrolio e gas naturale non possono prescindere dall’emissione di una gran quantità di gas serra, e la loro potenziale sostenibilità dipende unicamente dalla capacità di sviluppare, nel prossimo futuro, dei sistemi efficienti ed economicamente sostenibili per la cattura e il sequestro della CO2.
La produzione economicamente efficiente di idrogeno da fonti rinnovabili nel prossimo futuro richiederà l’utilizzo di grandi quantitativi di energia a basso prezzo. Si dovrà quindi lavorare su entrambi questi i fronti: abbassando il costo della produzione di energia fotovoltaica e, contestualmente, individuando metodi efficaci per la produzione di idrogeno green.
La tecnologia solare è caratterizzata da un potenziale globale immenso che, se sviluppato in modo corretto, potrà crescita in modo davvero intenso, passando dall’1% dell’energy mix del 2015 al 69% previsto per il 2050 dalla finlandese LUT (Lappeenranta-Lahti University of Technology), che sarà, si prevede, composto unicamente da energia da fonti rinnovabili.
Quella tra energia solare e sistemi di storage ad idrogeno sostenibile è una correlazione tanto semplice quanto potente. Permetterà di trarre il maggior vantaggio dalla nostra fonte energetica primaria, la luce, accelerando la decarbonizzazione di tutti i settori energivori, quali la mobilità, l’industria, il riscaldamento. Settori che sarebbe difficile riuscire a decarbonizzare attraverso la sola elettrificazione. Proprio in quei mercati in cui l’energia solare può avere una grande applicazione, l’idrogeno prodotto con energia da fotovoltaico potrà essere il fulcro di un nuovo “Industrial Green Deal” che ruoti proprio attorno a solare e idrogeno e riesca a far convivere efficacemente crescita, industrializzazione e sostenibilità.
È idea ormai diffusa nel mondo politico e scientifico che sia necessario studiare dei sistemi power-to-gas che permettano di essere complementari alle energie rinnovabili, offrendo la possibilità di immagazzinare l’energia sostenibile raccolta stagionalmente, così da poterla sfruttare in tutti i settori economici, anche quelli energivori, compresi quello industriale e del trasporto.
Sono molti i passi che le aziende del settore stanno facendo per progredire lungo questa direttrice. Lo scorso febbraio, ad esempio, Siemens e la DEWA (Dubai Electricity and Water Authority) hanno inaugurato la prima struttura su ampia scala che lavora grazie alla tecnologia solare+idrogeno. Questo progetto, che ha trovato spazio all’esterno del centro di Ricerca e Sviluppo del Mohammed bin Rashid Al Maktoum Solar Park di Dubai, sarà completato nel 2030 e sarà caratterizzato da un capacità di 5 GW, diventando così il più grande impianto solare al mondo.
L’integrazione tra solare e idrogeno sta progredendo con ottimo ritmo anche in Europa, dove, qualche giorno fa, l’utility ENGIE ha siglato un accordo multilaterale con Air Liquide e la DLVA (l’area urbana di Durance, Luberon e Verdon) per lo sviluppo congiunto di un progetto chiamato “HyGreen Provence”. Il progetto intende combinare la produzione di 1.300 GWh di elettricità da fonte solare nel sud della Francia in associazione con la produzione, mediante elettrolisi dell’acqua, di idrogeno rinnovabile su scala industriale.
Nonostante questi segnali positivi, sarà necessario affrontare con estrema cautela il tema di una futura “economia all’idrogeno”. Bisogna infatti tenere conto del fatto che non tutte le tipologie di idrogeno sono in linea con l’Accordo di Parigi: i gas sintetici prodotti da petrolio e gas naturale non possono prescindere dall’emissione di una gran quantità di gas serra, e la loro potenziale sostenibilità dipende unicamente dalla capacità di sviluppare, nel prossimo futuro, dei sistemi efficienti ed economicamente sostenibili per la cattura e il sequestro della CO2.
La produzione economicamente efficiente di idrogeno da fonti rinnovabili nel prossimo futuro richiederà l’utilizzo di grandi quantitativi di energia a basso prezzo. Si dovrà quindi lavorare su entrambi questi i fronti: abbassando il costo della produzione di energia fotovoltaica e, contestualmente, individuando metodi efficaci per la produzione di idrogeno green.
La tecnologia solare è caratterizzata da un potenziale globale immenso che, se sviluppato in modo corretto, potrà crescita in modo davvero intenso, passando dall’1% dell’energy mix del 2015 al 69% previsto per il 2050 dalla finlandese LUT (Lappeenranta-Lahti University of Technology), che sarà, si prevede, composto unicamente da energia da fonti rinnovabili.
Quella tra energia solare e sistemi di storage ad idrogeno sostenibile è una correlazione tanto semplice quanto potente. Permetterà di trarre il maggior vantaggio dalla nostra fonte energetica primaria, la luce, accelerando la decarbonizzazione di tutti i settori energivori, quali la mobilità, l’industria, il riscaldamento. Settori che sarebbe difficile riuscire a decarbonizzare attraverso la sola elettrificazione. Proprio in quei mercati in cui l’energia solare può avere una grande applicazione, l’idrogeno prodotto con energia da fotovoltaico potrà essere il fulcro di un nuovo “Industrial Green Deal” che ruoti proprio attorno a solare e idrogeno e riesca a far convivere efficacemente crescita, industrializzazione e sostenibilità.