Speciale 45
Solarexpo 2013, il fotovoltaico nell’era post incentivi
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Articolo
Solarexpo sbarca a Milano: internazionalizzazione e innovazione nell’era post-incentivi
Non è stato il successo preannunciato nel 2012 a Verona, con 700 espositori in meno rispetto all’anno scorso e una struttura davvero troppo grande per essere utilizzata al completo; l’edizione 2013 di Solarexpo è infatti decisamente sottotono, sia rispetto a quelle precedenti, sia rispetto alle aspettative annunciate pochi mesi fa dagli organizzatori.
Complice, ovviamente, la crisi, il nuovo concept The Innovation Cloud evidentemente non ha convinto fino in fondo le aziende che, ormai sommerse dall’offerta di eventi su queste tematiche (nel 2012 ne sono nati un po’ in tutta Italia), hanno preferito disertare.
Solarexpo resta senza dubbio l’evento di riferimento in Italia per il fotovoltaico, nonostante la crisi profonda che attraversa il settore dopo la fine degli incentivi, ma non sfonda negli altri settori dell’innovazione, delle rinnovabili e del risparmio energetico.
Meglio riuscito invece il tentativo di internazionalizzazione della manifestazione, che ha trovato senza dubbio in Milano una cornice più adatta ad aspirazioni internazionaliste, grazie soprattutto al Global Solar Summit, il meeting dell’industria e delle associazioni mondiali del fotovoltaico, al ricco programma convegnistico di respiro europeo e alla presenza di diverse aziende, delegazioni e associazioni internazionali.
A dimostrare la vocazione internazionale dell’evento anche la Global Solar Alliance, la rete di tutti i principali eventi dedicati alle rinnovabili, che ha aggiunto alle sue fila altre due importanti date in India. “È arrivato il momento di unire le nostre voci – ha dichiarato Rajneesh Khattar, Managing Director di Renewable Energy India – I problemi non sono più locali, ma globali, per questo è importante creare delle sinergie che vadano anche oltre l’Asia, l’America e l’Europa”.
Fuori dalle mura domestiche, infatti, qualcosa si muove: proprio al Global Solar Summit Alex Levran, presidente di Power-One, ha annunciato l’acquisizione dell’azienda da parte del gruppo ABB per un miliardo di dollari: “l’operazione rappresenta un primo segnale di consolidamento nel settore del fotovoltaico, che sicuramente vedrà altre azioni simili nel prossimo futuro”.
Ma l’attenzione maggiore, durante il Summit, è stata rivolta a Pechino: nella sessione di apertura, moderata da Jenny Chase di Bloomberg New Energy Finance, si è acceso il dibattito sulle controversie commerciali tra Europa e Cina e sulle misure anti-dumping annunciate solo poche ora fa.
Reinhold Buttgereit, Segretario Generale di Epia (European Photovoltaic Industry Association), ha dichiarato: “Non possiamo ignorare l'enorme conflitto commerciale che è in atto, ma neanche trascurare il fatto che la crescita delle rinnovabili sarà sempre più sostenuta al di fuori dell'Europa, grazie anche alla spinta asiatica”.
Posizioni contrapposte quindi, che vedono i produttori di moduli europei denunciare il rischio derivante dal dumping dei prezzi sui pannelli cinesi, da un lato, mentre le associazioni di installatori e altri operatori della filiera al contrario temono un forte calo della domanda dovuto all’aumento dei prezzi.
I cinesi, dal canto loro, si dichiarano disponibili a trovare una soluzione di compromesso, anche se, nei fatti, in tanti anni Pechino ha favorito le azioni di dumping, più che contrastarle: Guangbin Sun, Segretario Generale del comparto solare per la Camera di Commercio cinese, ha dichiarato: ''se le esportazioni dalla Cina fossero interrotte, le conseguenze ricadrebbero sui costi dei prodotti europei. Noi tuttavia siamo disponibili alla collaborazione e al dialogo per far combaciare la nostra produzione con le richieste del mercato”.
Complice, ovviamente, la crisi, il nuovo concept The Innovation Cloud evidentemente non ha convinto fino in fondo le aziende che, ormai sommerse dall’offerta di eventi su queste tematiche (nel 2012 ne sono nati un po’ in tutta Italia), hanno preferito disertare.
Solarexpo resta senza dubbio l’evento di riferimento in Italia per il fotovoltaico, nonostante la crisi profonda che attraversa il settore dopo la fine degli incentivi, ma non sfonda negli altri settori dell’innovazione, delle rinnovabili e del risparmio energetico.
Meglio riuscito invece il tentativo di internazionalizzazione della manifestazione, che ha trovato senza dubbio in Milano una cornice più adatta ad aspirazioni internazionaliste, grazie soprattutto al Global Solar Summit, il meeting dell’industria e delle associazioni mondiali del fotovoltaico, al ricco programma convegnistico di respiro europeo e alla presenza di diverse aziende, delegazioni e associazioni internazionali.
A dimostrare la vocazione internazionale dell’evento anche la Global Solar Alliance, la rete di tutti i principali eventi dedicati alle rinnovabili, che ha aggiunto alle sue fila altre due importanti date in India. “È arrivato il momento di unire le nostre voci – ha dichiarato Rajneesh Khattar, Managing Director di Renewable Energy India – I problemi non sono più locali, ma globali, per questo è importante creare delle sinergie che vadano anche oltre l’Asia, l’America e l’Europa”.
Fuori dalle mura domestiche, infatti, qualcosa si muove: proprio al Global Solar Summit Alex Levran, presidente di Power-One, ha annunciato l’acquisizione dell’azienda da parte del gruppo ABB per un miliardo di dollari: “l’operazione rappresenta un primo segnale di consolidamento nel settore del fotovoltaico, che sicuramente vedrà altre azioni simili nel prossimo futuro”.
Ma l’attenzione maggiore, durante il Summit, è stata rivolta a Pechino: nella sessione di apertura, moderata da Jenny Chase di Bloomberg New Energy Finance, si è acceso il dibattito sulle controversie commerciali tra Europa e Cina e sulle misure anti-dumping annunciate solo poche ora fa.
Reinhold Buttgereit, Segretario Generale di Epia (European Photovoltaic Industry Association), ha dichiarato: “Non possiamo ignorare l'enorme conflitto commerciale che è in atto, ma neanche trascurare il fatto che la crescita delle rinnovabili sarà sempre più sostenuta al di fuori dell'Europa, grazie anche alla spinta asiatica”.
Posizioni contrapposte quindi, che vedono i produttori di moduli europei denunciare il rischio derivante dal dumping dei prezzi sui pannelli cinesi, da un lato, mentre le associazioni di installatori e altri operatori della filiera al contrario temono un forte calo della domanda dovuto all’aumento dei prezzi.
I cinesi, dal canto loro, si dichiarano disponibili a trovare una soluzione di compromesso, anche se, nei fatti, in tanti anni Pechino ha favorito le azioni di dumping, più che contrastarle: Guangbin Sun, Segretario Generale del comparto solare per la Camera di Commercio cinese, ha dichiarato: ''se le esportazioni dalla Cina fossero interrotte, le conseguenze ricadrebbero sui costi dei prodotti europei. Noi tuttavia siamo disponibili alla collaborazione e al dialogo per far combaciare la nostra produzione con le richieste del mercato”.