Superbonus 110% e crisi di liquidità: il Codacons diffida le banche
Il Codacons presenta un esposto a 104 Procure, Bankitalia, ABI e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri a causa dello stallo del Superbonus 110%
Secondo il Codacons il Superbonus 110% è in crisi e l’esaurimento dei fondi stanziati dal Governo, insieme alla decisione delle banche di limitare o, addirittura, cessare l’acquisto dei crediti futuri, sta mettendo a rischio: gli interventi sugli immobili, le imprese e anche i lavoratori.
Per porre rimedio a tale situazione, il Codacons ha presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica italiana, a Bankitalia, all’Associazione bancaria italiana (ABI) e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
“Le banche più importanti avrebbero esaurito i plafond e starebbero comunicando ai clienti di non poter più sottoscrivere nuovi contratti di cessione dei bonus. Il rischio maggiore è che le imprese edili chiamate ad effettuare il cosiddetto “sconto in fattura” potrebbero non riuscire più a cedere i crediti fiscali acquisiti, soprattutto nel caso di lavori di una certa entità.”, scrive il Codacons.
Secondo le stime, circa 33mila imprese di artigiani potrebbero fallire a causa di questa situazione di stallo e più di 150mila posti di lavoro sarebbero a rischio.
Se non sarà gestita tempestivamente, la crisi di liquidità generata dall’ingente quantitativo di richieste del Superbonus 110% porterà al collasso del sistema economico italiano.
Il Codacons chiede di aprire delle indagini per verificare sia l’operato del Governo in merito al Superbonus, sia la responsabilità delle banche che hanno sospeso il servizio di acquisto dei crediti o che hanno accettato nuove pratiche a condizione di aumentare le trattenute impartite ai clienti.
Nel caso in cui le responsabilità dei soggetti presi in causa fossero accertate, potrebbero emergere casi perseguibili penalmente, come ad esempio l’omissione di atti d’ufficio.
Perciò, il Codacons ha diffidato gli istituti di credito a riattivare il servizio aprendo nuovi contratti di cessione dei bonus.
Se la Magistratura italiana dovesse procedere con le indagini penali, allora tutte le aziende colpite dal malfunzionamento del servizio previsto dal Superbonus 110% avranno la possibilità di costituirsi parte offesa.