Focus Progetti
Stiferite Srl
• 17.07.2013
Questo articolo ha più di 3 anni
Un cubo di luce per Imola: attenzione al benessere e risparmio energetico
Grazie agli accorgimenti progettuali i consumi dell'edificio sono estremamente ridotti, nonostante le ampie superfici vetrate: l’edificio infatti si colloca in Classe Energetica B.
Il compito affidato dalla Committenza, Effedue srl, al team progettuale dello studio 2A era ambizioso: realizzare un centro direzionale, destinato ad ospitare gli uffici di Akron e Acantho, società attive nei settori dei servizi ambientali e delle comunicazioni, capace di trasmettere il carattere innovativo e ambientalmente consapevole delle due Società e di sottolineare la vocazione di Effedue alla realizzazione di ambienti di lavoro dove convivano bellezza, comfort e funzionalità.
La nuova sede, realizzata in poco più di un anno, ha modificato lo skyline di Imola: visibile già dall’autostrada A14, e interamente apprezzabile dalla Via Molino Rosso, costituisce, soprattutto nelle ore notturne, quando se ne può apprezzare la suggestiva illuminazione, un elemento di forte caratterizzazione.
Alla luminosa evanescenza delle superfici vetrate si associano i rilievi e i motivi geometrici, che si ripetono in modo apparentemente casuale, ma che utilizzano come elemento decorativo il logo della committenza, e i pochi, ma ben evidenti, inserimenti cromatici e materici (dal portone rosso, al verde dell’outdoor, ai legni degli arredi).
L’intero progetto è stato guidato dall’esigenza di assicurare un buon comfort interno limitando i consumi energetici. Le facciate ad est e nord est, interamente in vetro su struttura in acciaio, sfruttano le radiazioni solari nelle prime ore del mattino senza disturbare con una luce troppo intensa il lavoro degli addetti all’interno.
Le due pareti più elaborate a sud e sud-ovest sono formate da un involucro in muratura quasi privo di affacci e da una seconda pelle in pannelli di vetro extrachiaro serigrafati. Fra i due strati si forma un’intercapedine di circa 80 centimetri determinante per il benessere interno in tutte le stagioni: in estate i moti che si generano permettono all’aria calda di non accumularsi e quindi limitare l’irraggiamento che non avviene mai in maniera diretta ed in inverno contribuiscono all’isolamento termico e allontanano l’umidità dal paramento esterno.
Le lastre in vetro serigrafato di spessore 2,50 cm sono distribuite su 4 piani distinti e si sovrappongono tra loro di circa 8 cm; questa soluzione produce un elevato effetto scenografico e una riduzione dell’abbagliamento interno, senza ostacolare il flusso d’aria nell’intercapedine.
Il fabbricato si costituisce di un piano interrato in c.a. gettato in opera, che ospita i locali tecnici e l’autorimessa, e 6 piani fuori terra realizzati con struttura in acciaio con solai in lamiera grecata e getto corroborante. La scelta di tale metodologia costruttiva è stata dettata dalla esigenza sia di limitare i pesi della struttura e sia di velocizzare i tempi di realizzazione.
L’edificio è stato progettato secondo criteri bioclimatici mirati a ridurre la richiesta di energia e ad integrare nell’organismo edilizio dispositivi capaci di sfruttare le fonti di energia rinnovabile: tra queste la radiazione solare, per il riscaldamento passivo del fabbricato, l’illuminazione e per la produzione di energia elettrica, i flussi d’aria per l’iperventilazione dei locali, e il verde con funzione di mitigazione dell’inquinamento.
L’orientamento dell’edificio ha reso possibile la creazione di due prospetti che, sebbene interamente vetrati, garantiscono un’illuminazione ottimale; su di essi si affacciano la maggior parte degli uffici che godono di un’illuminazione laterale grazie alla luce diffusa riflessa dal cielo e dalle superfici interne ed esterne.
L’intero progetto esula dal concetto di ambiente chiuso e punta sulla trasparenza, optando per finestre a tutt’altezza e creando anche all’interno ambienti separati da vetri, così da generare un continuum visivo fra le varie sale, rispettando comunque la privacy dovuta agli uffici.
L’esigenza di un ottimale sfruttamento della luce naturale ha motivato anche il grande lucernaio in copertura che illumina le parti comuni di tutti i piani sottostanti grazie all’inserimento, nei solai interpiano, di un area in vetro che ripropone il motivo grafico delle facciate.
La superficie opaca delle copertura è stata realizzata con la seguente stratigrafia (v. schema a lato):
1. Pavimento in quadrotti di ghiaino lavato (40x40x4 cm) posati su piedini in plastica
2. Doppia guaina bituminosa
3. Massetto di pendenza (pendenza 1%) armato con rete elettrosaldata diametro 7/15
4. Strato isolante, posato a secco, costituito da un doppio strato di pannelli Stiferite GT di spessore 80 mm che assicurano una trasmittanza termica pari a 0,14 W/mK
5. Barriera al vapore
6. Solaio in lamiera grecata e getto integrativo sp.12 cm
7. Lastra di gesso rivestito Knauf GKB spessore 12.5 mm, oppure pannelli in fibra minerale Armstrong Tegular Feria a seconda dell’ambito di utilizzo.
Il controsoffitto delimita un’intercapedine di 68 cm utilizzata come vano tecnico.
Sulla copertura dell’edificio è stato installato un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica con potenza pari a 13,965 kWp.
Grazie agli accorgimenti progettuali i consumi energetici sono estremamente ridotti nonostante le ampie superfici vetrate: l’edificio infatti si colloca in Classe Energetica B con consumi pari a 12,05 kWh/m3anno.
NUOVA SEDE AKRON E ACANTHO - Imola - Bologna
Committente: Effedue srl - Imola
Progetto architettonico e Direzione Lavori Generale: Arch. Antonio Gasparri e Arch. Andrea Ricci Bitti - A2 studio Gasparri e Ricci Bitti Architetti Associati
Collaboratori: Arch. Giovanna Campesato, Arch. Maddalena Casarotti, Arch. Chiara Celli, Arch. Valeria Tedaldi
Progetto e D.L. strutturale: Ing. Antonio Tassinari - Studio Tassinari Associati
Progettazione e D.L. degli impianti meccanici: P.I. Roberto Ricci – Studio Grandi Progetti
Progettazione e D.L. degli impianti elettrici: P.I. Umberto Branchini - Studio Grandi Progetti
Light Design: Luca Turrini - Format Design Studio
Coordinatore sicurezza: Ing. Giorgia Simonetti – Studio IMS
Progetto rete fognaria: Ing. Caterina Innocenti – Studio IMS
Foto: Andrea Liverani – Photo And Live Studio
La nuova sede, realizzata in poco più di un anno, ha modificato lo skyline di Imola: visibile già dall’autostrada A14, e interamente apprezzabile dalla Via Molino Rosso, costituisce, soprattutto nelle ore notturne, quando se ne può apprezzare la suggestiva illuminazione, un elemento di forte caratterizzazione.
Alla luminosa evanescenza delle superfici vetrate si associano i rilievi e i motivi geometrici, che si ripetono in modo apparentemente casuale, ma che utilizzano come elemento decorativo il logo della committenza, e i pochi, ma ben evidenti, inserimenti cromatici e materici (dal portone rosso, al verde dell’outdoor, ai legni degli arredi).
Coniugare estetica e efficienza
L’intero progetto è stato guidato dall’esigenza di assicurare un buon comfort interno limitando i consumi energetici. Le facciate ad est e nord est, interamente in vetro su struttura in acciaio, sfruttano le radiazioni solari nelle prime ore del mattino senza disturbare con una luce troppo intensa il lavoro degli addetti all’interno.
Le due pareti più elaborate a sud e sud-ovest sono formate da un involucro in muratura quasi privo di affacci e da una seconda pelle in pannelli di vetro extrachiaro serigrafati. Fra i due strati si forma un’intercapedine di circa 80 centimetri determinante per il benessere interno in tutte le stagioni: in estate i moti che si generano permettono all’aria calda di non accumularsi e quindi limitare l’irraggiamento che non avviene mai in maniera diretta ed in inverno contribuiscono all’isolamento termico e allontanano l’umidità dal paramento esterno.
Le lastre in vetro serigrafato di spessore 2,50 cm sono distribuite su 4 piani distinti e si sovrappongono tra loro di circa 8 cm; questa soluzione produce un elevato effetto scenografico e una riduzione dell’abbagliamento interno, senza ostacolare il flusso d’aria nell’intercapedine.
Il fabbricato si costituisce di un piano interrato in c.a. gettato in opera, che ospita i locali tecnici e l’autorimessa, e 6 piani fuori terra realizzati con struttura in acciaio con solai in lamiera grecata e getto corroborante. La scelta di tale metodologia costruttiva è stata dettata dalla esigenza sia di limitare i pesi della struttura e sia di velocizzare i tempi di realizzazione.
L’edificio è stato progettato secondo criteri bioclimatici mirati a ridurre la richiesta di energia e ad integrare nell’organismo edilizio dispositivi capaci di sfruttare le fonti di energia rinnovabile: tra queste la radiazione solare, per il riscaldamento passivo del fabbricato, l’illuminazione e per la produzione di energia elettrica, i flussi d’aria per l’iperventilazione dei locali, e il verde con funzione di mitigazione dell’inquinamento.
Progettare il benessere visivo
L’orientamento dell’edificio ha reso possibile la creazione di due prospetti che, sebbene interamente vetrati, garantiscono un’illuminazione ottimale; su di essi si affacciano la maggior parte degli uffici che godono di un’illuminazione laterale grazie alla luce diffusa riflessa dal cielo e dalle superfici interne ed esterne.
L’intero progetto esula dal concetto di ambiente chiuso e punta sulla trasparenza, optando per finestre a tutt’altezza e creando anche all’interno ambienti separati da vetri, così da generare un continuum visivo fra le varie sale, rispettando comunque la privacy dovuta agli uffici.
Energia e luce dalla copertura
L’esigenza di un ottimale sfruttamento della luce naturale ha motivato anche il grande lucernaio in copertura che illumina le parti comuni di tutti i piani sottostanti grazie all’inserimento, nei solai interpiano, di un area in vetro che ripropone il motivo grafico delle facciate.
La superficie opaca delle copertura è stata realizzata con la seguente stratigrafia (v. schema a lato):
1. Pavimento in quadrotti di ghiaino lavato (40x40x4 cm) posati su piedini in plastica
2. Doppia guaina bituminosa
3. Massetto di pendenza (pendenza 1%) armato con rete elettrosaldata diametro 7/15
4. Strato isolante, posato a secco, costituito da un doppio strato di pannelli Stiferite GT di spessore 80 mm che assicurano una trasmittanza termica pari a 0,14 W/mK
5. Barriera al vapore
6. Solaio in lamiera grecata e getto integrativo sp.12 cm
7. Lastra di gesso rivestito Knauf GKB spessore 12.5 mm, oppure pannelli in fibra minerale Armstrong Tegular Feria a seconda dell’ambito di utilizzo.
Il controsoffitto delimita un’intercapedine di 68 cm utilizzata come vano tecnico.
Sulla copertura dell’edificio è stato installato un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica con potenza pari a 13,965 kWp.
Grazie agli accorgimenti progettuali i consumi energetici sono estremamente ridotti nonostante le ampie superfici vetrate: l’edificio infatti si colloca in Classe Energetica B con consumi pari a 12,05 kWh/m3anno.
Dati Cantiere
NUOVA SEDE AKRON E ACANTHO - Imola - Bologna
Committente: Effedue srl - Imola
Progetto architettonico e Direzione Lavori Generale: Arch. Antonio Gasparri e Arch. Andrea Ricci Bitti - A2 studio Gasparri e Ricci Bitti Architetti Associati
Collaboratori: Arch. Giovanna Campesato, Arch. Maddalena Casarotti, Arch. Chiara Celli, Arch. Valeria Tedaldi
Progetto e D.L. strutturale: Ing. Antonio Tassinari - Studio Tassinari Associati
Progettazione e D.L. degli impianti meccanici: P.I. Roberto Ricci – Studio Grandi Progetti
Progettazione e D.L. degli impianti elettrici: P.I. Umberto Branchini - Studio Grandi Progetti
Light Design: Luca Turrini - Format Design Studio
Coordinatore sicurezza: Ing. Giorgia Simonetti – Studio IMS
Progetto rete fognaria: Ing. Caterina Innocenti – Studio IMS
Foto: Andrea Liverani – Photo And Live Studio