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Una Hydrogen Valley in Sicilia per lo sviluppo dell’idrogeno sostenibile
La partnership tra Sasol e Sonatrach per i progetti per l’idrogeno sostenibile
Con una delibera della Giunta Regionale, la Sicilia è stata scelta per ospitare la sede del Centro Nazionale di Alta Tecnologia per l’Idrogeno, ed entro il 22 aprile dovevano giungere alla regione le manifestazioni di interesse da parte delle aziende per l’inserimento nell’elenco dei soggetti interessati all’istituzione di questa Hydrogen Valley.
Per l’occasione, Sasol e Sonatrach hanno deciso di costituire un’Associazione Temporanea di Imprese allo scopo di collaborare allo sviluppo dei progetti per la produzione di idrogeno verde.
Sasol è un’azienda presente in 30 paesi che si occupa di prodotti chimici ed energia e che grazie alla sua esperienza e all’utilizzo di tecnologie più innovative e ricercate è in grado di produrre e commercializzare in modo sicuro e sostenibile prodotti chimici ed energetici, a livello globale.
Sonatrach Raffineria Italiana (SRI) invece è un’azienda di stato algerina, tra le principali aziende petroliere al mondo, che nel 2018 ha acquisito la raffineria di Augusta (ex RASIOM ed ex Esso). I due partner hanno recentemente siglato un accordo di collaborazione con il Politecnico di Torino per la realizzazione di uno studio di fattibilità sull’utilizzo della tecnologia di cattura e utilizzo di CO2 nei processi industriali dei due siti produttivi di Augusta.
L’utilizzo dell’idrogeno verde, ossia dell’idrogeno prodotto attraverso il processo di elettrolisi dell’acqua utilizzando energia da fonti rinnovabili, svolge un ruolo estremamente strategico nella decarbonizzazione delle nostre società e nella transizione energetica. Per accelerare la ricerca e l’applicazione delle tecnologie a idrogeno si stanno realizzando le cosiddette Hydrogen Valleys, con lo scopo di rispettare gli impegni assunti con l’Accordo di Parigi e di raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica al 2050; ecco la ragione per cui l’esecutivo europeo ha già annunciato che verranno sviluppati diversi progetti su larga scala e di ampia portata per ridurre i costi di produzione dell’idrogeno verde e renderlo più conveniente.
Secondo uno studio recentemente pubblicato da Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking (FCH JU), il partenariato pubblico-privato che sostiene le attività di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione nelle tecnologie energetiche delle celle a combustibile e dell'idrogeno in Europa, l'idrogeno verde potrebbe rappresentare fino al 24% della domanda energetica europea entro il 2050.
L’idrogeno sostenibile sarebbe in grado di svolgere un doppio ruolo:
-a lungo termine, ovvero fino al 2050, può supportare lo sforzo di decarbonizzazione insieme ad altre tecnologie low carbon, soprattutto nei settori ad alta intensità energetica;
-a breve termine, e cioè fino al 2030, può diventare una risorsa gradualmente competitiva in applicazioni selezionate come la chimica, la mobilità e la raffinazione del petrolio.
"L'area petrolchimica di Siracusa può e deve giocare un ruolo chiave nella transizione energetica", afferma Rosario Pistorio, amministratore delegato di SRI, "soprattutto in quel processo di graduale e progressiva decarbonizzazione che passa non solo attraverso l'elettrificazione ma anche attraverso tecnologie alternative, come combustibili liquidi a basse emissioni di carbonio o vettori energetici come l'idrogeno. In questo contesto, le competenze del nostro personale, che da 70 anni rappresentano un asset strategico nazionale, devono essere potenziate per agire da volano di sviluppo”.
"Questa attività", aggiunge Sergio Corso, Vice President Operations Sasol Italia, "segna un altro entusiasmante passo verso un futuro sostenibile, confermando il processo di collaborazione avviato con i nostri partner per creare valore e sviluppare soluzioni innovative per un mondo migliore e sempre più sostenibile".
Per l’occasione, Sasol e Sonatrach hanno deciso di costituire un’Associazione Temporanea di Imprese allo scopo di collaborare allo sviluppo dei progetti per la produzione di idrogeno verde.
Sasol è un’azienda presente in 30 paesi che si occupa di prodotti chimici ed energia e che grazie alla sua esperienza e all’utilizzo di tecnologie più innovative e ricercate è in grado di produrre e commercializzare in modo sicuro e sostenibile prodotti chimici ed energetici, a livello globale.
Sonatrach Raffineria Italiana (SRI) invece è un’azienda di stato algerina, tra le principali aziende petroliere al mondo, che nel 2018 ha acquisito la raffineria di Augusta (ex RASIOM ed ex Esso). I due partner hanno recentemente siglato un accordo di collaborazione con il Politecnico di Torino per la realizzazione di uno studio di fattibilità sull’utilizzo della tecnologia di cattura e utilizzo di CO2 nei processi industriali dei due siti produttivi di Augusta.
L’utilizzo dell’idrogeno verde, ossia dell’idrogeno prodotto attraverso il processo di elettrolisi dell’acqua utilizzando energia da fonti rinnovabili, svolge un ruolo estremamente strategico nella decarbonizzazione delle nostre società e nella transizione energetica. Per accelerare la ricerca e l’applicazione delle tecnologie a idrogeno si stanno realizzando le cosiddette Hydrogen Valleys, con lo scopo di rispettare gli impegni assunti con l’Accordo di Parigi e di raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica al 2050; ecco la ragione per cui l’esecutivo europeo ha già annunciato che verranno sviluppati diversi progetti su larga scala e di ampia portata per ridurre i costi di produzione dell’idrogeno verde e renderlo più conveniente.
Secondo uno studio recentemente pubblicato da Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking (FCH JU), il partenariato pubblico-privato che sostiene le attività di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione nelle tecnologie energetiche delle celle a combustibile e dell'idrogeno in Europa, l'idrogeno verde potrebbe rappresentare fino al 24% della domanda energetica europea entro il 2050.
L’idrogeno sostenibile sarebbe in grado di svolgere un doppio ruolo:
-a lungo termine, ovvero fino al 2050, può supportare lo sforzo di decarbonizzazione insieme ad altre tecnologie low carbon, soprattutto nei settori ad alta intensità energetica;
-a breve termine, e cioè fino al 2030, può diventare una risorsa gradualmente competitiva in applicazioni selezionate come la chimica, la mobilità e la raffinazione del petrolio.
"L'area petrolchimica di Siracusa può e deve giocare un ruolo chiave nella transizione energetica", afferma Rosario Pistorio, amministratore delegato di SRI, "soprattutto in quel processo di graduale e progressiva decarbonizzazione che passa non solo attraverso l'elettrificazione ma anche attraverso tecnologie alternative, come combustibili liquidi a basse emissioni di carbonio o vettori energetici come l'idrogeno. In questo contesto, le competenze del nostro personale, che da 70 anni rappresentano un asset strategico nazionale, devono essere potenziate per agire da volano di sviluppo”.
"Questa attività", aggiunge Sergio Corso, Vice President Operations Sasol Italia, "segna un altro entusiasmante passo verso un futuro sostenibile, confermando il processo di collaborazione avviato con i nostri partner per creare valore e sviluppare soluzioni innovative per un mondo migliore e sempre più sostenibile".