Speciale 33
I nuovi software di simulazione e calcolo: edilizia e termotecnica
Intervista a Intervista al prof. ing. Giovanni Riva, Direttore Generale e Consigliere Delegato del Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente - CTI

Un'interpretazione unica delle normative e delle procedure di calcolo: la certificazione del CTI

Il CTI (Comitato Termotecnico Italiano), svolge l’attività di verifica per il rilascio della certificazione dei software sulla certificazione energetica degli edifici, ai sensi del D.P.R. 2 aprile 2009, sulla base delle norme UNI TS 11300 e UNI TS 11300.

Professor Riva, quali sono stati i problemi maggiori nella validazione dei programmi con le nuove direttive per la certificazione energetica?

"Le maggiori problematiche nella validazione dei programmi sono legate all’individuazione di un’interpretazione univoca delle normative e delle procedure di calcolo. Questa infatti è la condizione indispensabile affinché prodotti diversi, sviluppati con logiche e funzionalità differenti, portino ai medesimi risultati. A tal fine, si sono rivelati di grande utilità i casi studio sviluppati dal CTI e resi immediatamente disponibili. Tali documenti, costituiti da esempi di calcolo applicativi delle normative, hanno consentito alle software-house un controllo puntuale e preciso rendendo il processo di validazione più veloce ed efficace".

Che rapporto si è creato con le varie Software House che sviluppano questi prodotti?

"Il CTI ha sempre considerato di grande importanza il dialogo con le software-house e in questi anni si è sempre cercato di migliorare la comunicazione con queste ultime. A tal proposito è stato anche costituito un gruppo consultivo che riunisce i loro rappresentanti, allo scopo di sentire le loro opinioni non solo sull’andamento e la programmazione dei lavori normativi ma anche, più in generare, sull’intero sistema delle certificazioni energetiche.

Oltre a ciò, il contributo delle software-house, sia nell’ambito dei gruppi di lavoro, sia informalmente con i tecnici del CTI, si è sempre rivelato prezioso per il miglioramento e lo sviluppo delle norme".

La parola d’ordine del momento è “progettazione integrata”. Quali sono gli strumenti utili, a livello normativo, che i progettisti dovrebbero conoscere ed utilizzare?

"A livello nazionale il principale riferimento è costituito dalla serie delle UNI/TS 11300, che forniscono un metodo di calcolo per la verifica delle prestazioni energetiche dell’edificio nel suo complesso, in altre parole, l’insieme del fabbricato e degli impianti installati. A livello europeo si segnalano le norme costituenti il cosiddetto “pacchetto EPBD”, l’insieme dei documenti sviluppati a supporto della direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici. La somma di questi strumenti consente una valutazione globale ed integrata, tenendo quindi in considerazione sia gli aspetti architettonici sia quelli impiantistici, evidenziandone l’interazione".

Il Sottosegretario de Vincenti aveva annunciato qualche settimana fa l'imminente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto sugli incentivi alle fonti rinnovabili termiche, poi non se ne è saputo più nulla. Avete qualche informazione a riguardo?

"In effetti si attende il decreto al più presto, insieme ad altri sempre nell’ambito dell’applicazione del D.lgs. 28/11. La SEN (Strategia Energetica Nazionale) riserva al decreto sulle fonti termiche circa 900 milioni all’anno".

Le commissioni che stanno lavorando alle modifiche della 11300 ci risulta siano in ritardo, ci sono degli aggiornamenti?

"I lavori di revisione delle prime due parti della UNI/TS 11300 si sono da poco conclusi e attualmente entrambi i testi sono in inchiesta pubblica. Terminata questa fase, i gruppi di lavoro competenti dovranno esaminare i commenti pervenuti e dare a ciascuno una risposta in merito, dopodiché le nuove specifiche potranno essere pubblicate. Fra le più importanti novità delle nuove norme ci sono l’introduzione del calcolo del fabbisogno energetico per l’illuminazione artificiale degli ambienti e il miglioramento del calcolo del fabbisogno per ventilazione e climatizzazione nel caso di impianti aeraulici".

Il CTI sta collaborando con il ministero per l'emanazione dei decreti attuativi del Decreto 28/2011? Potete darci qualche dettaglio?

"Nell’ambito del dlgs. 28 il CTI sta collaborando in modo particolare alla revisione dell’Allegato 3 sull’applicazione delle fonti rinnovabili in edilizia. L’Allegato 3, infatti, potrebbe abbandonare il riferimento al QR (quota rinnovabili) e dare delle prescrizioni per le singole soluzioni impiantistiche e tecnologiche. Queste ultime, per esempio, potrebbero essere individuate con: binomio caldaie a combustibili fossili e collettori solari termici; pompe di calore nella loro generalità; generatori di calore a biomassa e altre tecnologie. Il CTI terrà sempre informati sull’evoluzione di questo importante tema soprattutto attraverso i GL coinvolti nella elaborazione delle UNI TS 11300. Si ritiene che lo stato di fatto (disponibilità da parte di MSE a dare una diversa impostazione all’Allegato 3) rappresenti un risultato tangibile di tutta la discussione e il lavoro promosso dal CTI con la partecipazione attiva di numerosi soci e soggetti interessati".