Speciale 57
Ventilazione meccanica controllata e qualità dell'aria negli edifici
Alcuni contenuti di questo speciale:
Articolo
di Architetto Fabrizio Manzoni
Ventilazione meccanica controllata: come progettare un impianto a regola d’arte
L’impianto di Ventilazione Meccanica Controllata, consente di mantenere controllato il microclima dell’appartamento, attraverso un’impercettibile, ma costante ricambio dell’aria. Nella sua configurazione classica l’aria di ricambio percorre a bassissima velocità tutti gli ambienti, entrando dalle finestre dei locali di soggiorno, attraverso una serie di bocchette di ingresso aria autoregolanti poste nel telaio dei serramenti ed uscendo dalle stanze da bagno tramite una serie di bocchette di estrazione. Nella maggior parte delle configurazioni le bocchette di estrazione hanno un sistema di regolazione della portata sensibile anche all'umidità ambiente favorendola in caso di alta percentuale di umidità e diminuendo la portata se invece non è necessario.
Canalizzazioni verticali e orizzontali, generalmente in lamiera di acciaio spiralata, collegano i singoli ambienti con dei cassoni ventilanti posti normalmente in copertura.
Il funzionamento continuo permette di dimensionare il ricambio d’aria dei locali di servizio a circa 6 vol/h, pari al valore previsto dai comuni regolamenti edilizi per il ricambio dell'aria nei locali di servizio senza aperture.
In altre configurazioni è possibile invece inserire un secondo circuito in cui far affluire l'aria esterna in luogo delle bocchette sui serramenti. In questo caso è consigliabile completare l'impianto con un recuperatore di calore che preriscaldi l'aria in ingresso. Il recuperatore può essere installato centralizzato, in prossimità dei ventilatori di estrazione oppure secondo uno schema autonomo all'interno di ogni unità abitativa. Ovviamente nel primo caso sarà di dimensioni maggiori mentre nel secondo caso sarà più piccolo.
Riepilogando le tipologie di impianto più diffuse sono:
• A semplice flusso con o senza il controllo dell'umidità ambiente
• A doppio flusso con o senza il recuperatore di calore
Pur non essendo imposti di legge, i sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata hanno delle forti ricadute in termini di indicatori di efficienza energetica Eph.
Nel diagramma a fianco sono state riepilogate le dispersioni termiche di un edificio con isolamento termico ai sensi di legge, ma senza Ventilazione Meccanica Controllata.
Come si vede dal diagramma oltre il 60% del calore disperso in un moderno edificio se ne va tramite la ventilazione degli ambienti. Detto questo, per ovviare all'inconveniente non è possibile né consigliabile limitare il ricambio dell'aria. Una frequente areazione degli ambienti è stata consigliata dall'ingegneria sanitaria sin dalla metà del 1800, quando studi sugli ambienti malsani delle città industriali hanno statisticamente portato alla luce la correlazione tra malattie e scarsa ventilazione degli ambienti.
Da allora tutti i regolamenti edilizi e di igiene la prevedono e consigliano la doppia esposizione delle unità abitative vietando assolutamente di consentire la permanenza di persone in ambienti non ventilati. In questo senso gli impianti VMC sono un'ottima soluzione in quanto il costante ricambio d'aria, impercettibile per via della bassissima velocità di arieggiamento, consente di avere sempre ambienti puliti e ad umidità controllata grazie anche alla presenza dei filtri sulle canalizzazioni.
La presenza del recuperatore di calore, che spesso ha un'efficienza di circa il 70% (ma anche superiore) permette un decisivo salto di qualità sull'efficienza energetica dell'edificio. Addirittura un tale impianto può sostituire l'impianto di riscaldamento in alcuni periodi dell'anno e, nel caso della presenza di un recuperatore di calore, si potrebbe dire che più la casa è vissuta (viene quindi prodotto più calore) e maggiore è l'efficienza dell'impianto.
Canalizzazioni verticali e orizzontali, generalmente in lamiera di acciaio spiralata, collegano i singoli ambienti con dei cassoni ventilanti posti normalmente in copertura.
Il funzionamento continuo permette di dimensionare il ricambio d’aria dei locali di servizio a circa 6 vol/h, pari al valore previsto dai comuni regolamenti edilizi per il ricambio dell'aria nei locali di servizio senza aperture.
In altre configurazioni è possibile invece inserire un secondo circuito in cui far affluire l'aria esterna in luogo delle bocchette sui serramenti. In questo caso è consigliabile completare l'impianto con un recuperatore di calore che preriscaldi l'aria in ingresso. Il recuperatore può essere installato centralizzato, in prossimità dei ventilatori di estrazione oppure secondo uno schema autonomo all'interno di ogni unità abitativa. Ovviamente nel primo caso sarà di dimensioni maggiori mentre nel secondo caso sarà più piccolo.
Riepilogando le tipologie di impianto più diffuse sono:
• A semplice flusso con o senza il controllo dell'umidità ambiente
• A doppio flusso con o senza il recuperatore di calore
Ricadute in termini di risparmio energetico
Pur non essendo imposti di legge, i sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata hanno delle forti ricadute in termini di indicatori di efficienza energetica Eph.
Nel diagramma a fianco sono state riepilogate le dispersioni termiche di un edificio con isolamento termico ai sensi di legge, ma senza Ventilazione Meccanica Controllata.
Come si vede dal diagramma oltre il 60% del calore disperso in un moderno edificio se ne va tramite la ventilazione degli ambienti. Detto questo, per ovviare all'inconveniente non è possibile né consigliabile limitare il ricambio dell'aria. Una frequente areazione degli ambienti è stata consigliata dall'ingegneria sanitaria sin dalla metà del 1800, quando studi sugli ambienti malsani delle città industriali hanno statisticamente portato alla luce la correlazione tra malattie e scarsa ventilazione degli ambienti.
Da allora tutti i regolamenti edilizi e di igiene la prevedono e consigliano la doppia esposizione delle unità abitative vietando assolutamente di consentire la permanenza di persone in ambienti non ventilati. In questo senso gli impianti VMC sono un'ottima soluzione in quanto il costante ricambio d'aria, impercettibile per via della bassissima velocità di arieggiamento, consente di avere sempre ambienti puliti e ad umidità controllata grazie anche alla presenza dei filtri sulle canalizzazioni.
La presenza del recuperatore di calore, che spesso ha un'efficienza di circa il 70% (ma anche superiore) permette un decisivo salto di qualità sull'efficienza energetica dell'edificio. Addirittura un tale impianto può sostituire l'impianto di riscaldamento in alcuni periodi dell'anno e, nel caso della presenza di un recuperatore di calore, si potrebbe dire che più la casa è vissuta (viene quindi prodotto più calore) e maggiore è l'efficienza dell'impianto.
Leggi anche l'ultimo Speciale pubblicato sulla Ventilazione Meccanica Controllata
In questo Speciale
La Qualità dell’aria negli Edifici: normativa, certificazioni e soluzioni
Quali sono i rischi per la salute derivanti da una non corretta manutenzione degli impiant...