Speciale 169
Gli impianti a biomassa: la normativa per l’installazione e le certificazioni per generatori e combustibili
Articolo di Simone Michelotto

Verifica, installazione, controllo e manutenzione degli impianti a biomassa in Italia secondo la norma UNI 10683:2012

La norma UNI 10683:2012 sui generatori di calore a biomassa

La norma tecnica di riferimento per i generatori residenziali alimentati a biomassa solida è la UNI 10683:2012, che definisce i requisiti di verifica, installazione, controllo e manutenzione degli impianti destinati al riscaldamento di ambienti, alla produzione di acqua calda sanitaria e alla cottura dei cibi che, sia nel caso di installazioni sull’esistente che nelle nuove edificazioni, utilizzano apparecchi di potenza termica nominale ≤ 35 kW alimentati con biocombustibili solidi, funzionanti sia a tiraggio naturale che a tiraggio forzato, a caricamento manuale e automatico, installati in locali e relative pertinenze. L’applicazione di tale norma include anche gli apparecchi costruiti e/o assemblati in opera o su misura, nonché quelli installati in spazi coperti adiacenti alle abitazioni (ad esempio portici, pompeiane, verande). 

La norma prescrive alcune verifiche preliminari da espletarsi prima dell’installazione che riguardano la compatibilità dell’impianto rispetto ai regolamenti amministrativi e ad altri aspetti legislativi e l’idoneità dei locali di installazione, del sistema di evacuazione fumi e delle prese d’aria esterne. La verifica di compatibilità ha carattere legale-amministrativo ed è la prima che si deve effettuare per assicurare l’assenza di eventuali limitazioni disposte da regolamenti amministrativi locali, leggi o atti amministrativi. 

 

L’installazione degli apparecchi che compongono un impianto a biomassa

Relativamente agli apparecchi, in generale questi si considerano idonei qualora vi sia l’esplicita dichiarazione resa dal fabbricante, contenuta nella documentazione tecnica e/o nei libretti di uso e manutenzione. Gli apparecchi possono essere installati in appositi vani tecnici o integrati in qualsiasi punto dell’edificio (incluse le relative pertinenze), purché esistano spazi adeguati per le esigenze di accesso per la manutenzione. Non vi devono essere impedimenti all’afflusso dell’aria comburente e all’evacuazione dei prodotti della combustione e la destinazione d’uso dei locali di installazione deve essere considerata idonea: non sono ammesse installazioni in locali dove sussista pericolo d’incendio e nei locali ad uso abitativo (compresi i locali adiacenti o comunicanti) nei quali siano presenti apparecchi a combustibile liquido che prelevino l’aria comburente direttamente nel locale di installazione e apparecchi a gas di tipo B. La depressione misurata in opera fra ambiente esterno ed interno deve essere maggiore di 4 Pa e questo valore dev’essere garantito anche nel caso di ambienti nei quali sia presente un sistema di ventilazione meccanica controllata.

Nei servizi igienici, nelle camere da letto, nei monolocali e nei locali cosiddetti “abitabili” è consentita esclusivamente l’installazione stagna o di apparecchi a focolare chiuso con prelievo canalizzato dell’aria comburente dall’esterno. Sono ammesse le installazioni in locali in cui preesistano o possano essere installati più apparecchi, anche alimentati con combustibili diversi, nonché cappe di aspirazione, purché il locale disponga di adeguate areazione e ventilazione per garantire il funzionamento contemporaneo di tutti gli apparecchi, anche nelle condizioni più gravose di esercizio. 

Per il posizionamento degli apparecchi a tiraggio naturale devono essere valutate anche la disposizione degli ambienti dell’unità immobiliare, la presenza di rampe di scale o di vani di comunicazione tra più piani nelle vicinanze dell’apparecchio da installare e l’esistenza di vincoli che impediscano o limitino l’utilizzo di preesistenti opere di evacuazione dei prodotti della combustione. Per gli apparecchi a focolare aperto si deve tener conto della disposizione di porte e finestre per la possibilità di insorgenza di correnti d’aria; inoltre, la collocazione dell’apparecchio deve consentire che la carica del combustibile e la pulizia delle ceneri di combustione avvengano in sicurezza. Le installazioni stagne, come detto, non sono soggette a limitazioni e non hanno bisogno di prese d’aria.  Il locale d'installazione di generatori non stagni invece deve essere sufficientemente ventilato, e tale condizione è verificata quando il locale è provvisto di prese d'aria per la ventilazione mediante una o più idonee aperture nel locale stesso o in uno ad esso comunicante, che siano permanenti e comunicanti con l'esterno. Le prese d’aria devono essere protette mediante griglie o reti metalliche, senza però che queste ne riducano la sezione utile netta; inoltre, devono essere realizzate in modo da rendere possibili le operazioni di manutenzione e devono avere una sezione libera totale conforme alle prescrizioni del fabbricante o, in mancanza di queste, non minore di quanto indicato nel prospetto presente nel testo della norma (tra gli 80 e i 200 cm3, a seconda dell’apparecchio). In aggiunta, le prese d’aria devono essere comunicanti direttamente con l'ambiente di installazione o con l'apparecchio rispettando le disposizioni del fabbricante nel caso di presenza di collegamento della camera di combustione al condotto di ventilazione o di presa d'aria esterna. Per gli apparecchi ad alimentazione automatica, qualora la presa d'aria esterna sia collegata direttamente all'apparecchio, l'eventuale dispositivo di chiusura deve aprirsi automaticamente all'accensione. 
 

Verifiche e posa in opera dell’impianto

La verifica dal punto di vista architettonico-strutturale riguarda i piani di appoggio e/o i punti di sostegno dove si prevede l’installazione dei nuovi apparecchi alimentati a biomassa: tali strutture devono avere una capacità portante idonea a sopportare il peso complessivo dell'apparecchio, degli accessori e dei rivestimenti del medesimo. Le pareti adiacenti, laterali e posteriori e il piano di appoggio a pavimento devono essere realizzati in materiale non combustibile; tuttavia è ammessa l'installazione in adiacenza a materiali combustibili o sensibili al calore  purché sia interposta in’adeguata distanza di sicurezza o un’idonea protezione isolante e incombustibile, secondo le indicazioni del fabbricante. In assenza di tali indicazioni, la temperatura superficiale dei materiali combustibili adiacenti non deve raggiungere un valore uguale o maggiore a quella dell’ambiente incrementata di 65 °C. Infine, il locale d’installazione deve disporre...
 

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