VMC - alti livelli di comfort e abbattimento dei consumi
Negli ultimi anni c’è stato un aumento di attenzione alla qualità dell’aria indoor, come vedete l’espansione di questo mercato?
"La previsione inerente al mercato della ventilazione è di un ulteriore sviluppo pur con le difficoltà rappresentate dal contesto economico globale e dalla riduzione del numero delle nuove costruzioni. Ciò è influenzato sia dall’entrata in vigore della nuova direttiva comunitaria 2010/31/CE, che prevede che gli edifici di nuova costruzione dal 31 dicembre 2020 abbiano un’altissima prestazione energetica (Nearly Zero Energy Buildings), sia dal mercato dell’edilizia che richiede da parte degli attori più qualificati canoni di costruzione ad alta efficienza energetica e aumento del comfort abitativo”.
L’introduzione della classificazione energetica ha portato alla nascita di molte aziende che producono o commercializzano recuperatori di calore, com’è possibile distinguersi in questo mercato?
"Le aziende del settore della ventilazione sono aumentate in numero considerevole, Zehnder è da sempre leader in questo mercato, grazie alla continua ricerca ed innovazione, che hanno portato a un evoluzione del sistema impiantistico: dal semplice impianto di ricambio dell’aria con recupero di calore, si è giunti ad un sistema integrato che permette un controllo puntuale dei valori di temperatura e umidità. Mediante questo sistema, si fornisce all’ambiente indoor aria climatizzata e deumidificata, aumentando il comfort e riducendo l’energia primaria impiegata per il riscaldamento ed il raffrescamento, garantendo così condizioni di benessere e salute sia alle persone che alle strutture. Punto di forza dell’azienda è anche la trasparenza dell’informazione di carattere tecnico, sul sito aziendale sono presenti infatti tutte le schede tecniche dei prodotti e soprattutto i certificati (di enti riconosciuti a livello europeo) che attestano i rendimenti reali dei recuperatori di calore e non del solo scambiatore. L’azienda si avvale di personale qualificato da sempre attivo nella formazione e informazione sui temi della IAQ verso progettisti, installatori e privati."
Trovate che la normativa attuale sia applicabile o ritenete ci sia bisogno di più controllo da parte delle entità preposte?
"Ci dovremmo muovere realmente verso un’edilizia passiva. In realtà, in Italia, l’infinita varietà degli schemi di certificazione energetica frena questa tendenza virtuosa accettando compromessi e soluzioni non coerenti con un obbiettivo così importante. La mancanza di normativa univoca sulla ventilazione meccanica controllata rimane sempre una lacuna all’interno della legislazione attuale. Inoltre manca una visione comune, soprattutto a livello di calcolo delle prestazioni degli impianti di ventilazione meccanica, da parte degli enti certificatori. C’è la necessità di recepimento e applicazione della norma europea EN 13141, unica normativa che affronta in modo preciso il rendimento dei recuperatori nelle loro diverse condizioni di funzionamento. Questa norma dovrebbe essere recepita anche a livello di organismi di certificazione, che ad oggi adottano comportamenti vari e disuniformi."
In ambienti lavorativi, l'aumento della qualità dell'aria porta sempre a un aumento della produttività e alla diminuzione delle assenze per malattia, come possono gli operatori del settore far presente queste considerazioni alla presentazioni del proprio preventivo e nell'analisi del ritorno economico?
"Gli ambienti lavorativi sono soggetti alla presenza di una grande concentrazione di inquinanti che derivano sia dai prodotti per la pulizia dei locali stessi (disinfettanti, detergenti, detersivi…) sia per la presenza di ausili di diversa natura chimica (colle, solventi, toner per stampanti, inchiostro…) sia per la presenza di arredi e forniture non sempre di qualità. Laddove non vengono garantiti gli adeguati standard di qualità dell’aria possono insorgere problematiche a livello della salute (SICK BUILDING SINDROME) e soprattutto patologie polmonari ed allergiche con conseguente riduzione della concentrazione e della produttività degli addetti.
L’ottenimento di alti livelli di comfort con sensibile abbattimento dei consumi, si può ottenere (come mostrato dal grafico sottostante) con investimenti nulli derivanti, ad esempio, da scelte progettuali specifiche (forma dell’edificio, orientamento dell’edificio stesso e delle vetrate…) o con investimenti contenuti (impianto di vmc) rispetto ad altre soluzioni impiantistiche tradizionali che, in edifici a bassissimo consumo, a volte sono obsoleti.
L’impianto di ventilazione garantisce infatti un alto standard energetico.
Negli edifici a basso consumo, la quantità di energia dispersa per ventilazione non è più trascurabile, tanto che non è più possibile realizzare un edificio in Classe A senza il recupero del calore dell’aria. Si può affermare che un edificio in classe A corrisponde a un edificio in Classe B in cui è stato aggiunto l’impianto di ventilazione con recupero di calore ad alta efficienza. In un edificio in zona E-F, dov’è montato un recuperatore di calore con un rendimento superiore al 90%, si risparmiano 20-35 kWh/m2 anno. Grazie ad un impianto di ventilazione climatica, in una costruzione dall’involucro ad alte prestazioni, è possibile ottenere una riduzione dei costi impiantistici e di approvvigionamento energetico e un aumento del valore dell’edificio stesso oltre che il benessere delle persone che ci risiedono.
Da calcoli effettuati è risultato che si ha un risparmio economico di quasi il 50% nell’utilizzo di un impianto di ventilazione, rispetto al ricambio d’aria per ventilazione naturale"